San Marino. Una mamma sui centri estivi statali: ”ecco come stanno le cose!”

Riceviamo e pubblichiamo:

”Gentile Direttore
Le scrivo per portare alla sua attenzione, l’organizzazione e le disposizioni vigenti per i Centri Estivi Statali.
Innanzitutto credo che la motivazione per la quale nascono i centri estivi, sia quella di sostenere il lavoratore anche nei mesi in cui l’anno scolastico termina.
Un lavoratore dipendente non smette di lavorare a metà giugno per riprendere a metà settembre e nemmeno ha turni di lavoro che terminano alle 14.45, ora , senza voler polemizzare troppo, io vorrei sapere chi decide questi orari e a cosa pensa possano servire se impostati in questa maniera.
Solo due Centri Statali fanno orario fino alle ore 18.00 e sono rispettivamente Cailungo (con giardino sprovvisto di ombreggiatura al 90%) e Dogana. Chi abita nell’altro versante di RSM si presume essere in possesso di teletrasporto perché da Montegiardino, Chiesanuova per esempio, raggiungere Cailungo e Dogana ha un onere temporale non indifferente (non tutti i datori di lavoro sono disposti a concedere orari flessibili).
Tornando al discorso orario giornaliero, mi permetto di ricordare che non solo i dipendenti PA hanno figli e che un normale lavoratore in genere, termina il proprio turno intorno alle 17.00/17.30. Secondo Lei, chi si occupa dell’organizzazione dei Centri Estivi, come pensa si possa andare incontro ( sempre che voglia), alle necessità di un genitore che lavora a tempo pieno attuando queste scelte? Non tutti abbiamo la disponibilità dei nonni e non tutti abbiamo soldi da buttare in baby sitter, quindi? L’aiuto dello Stato verso chi mette su famiglia in cosa consiste? L’unico interesse per farsi notare è rendersi caritatevoli per i Migranti? Se si vuole crescere demograficamente non si può ignorare le necessità dei propri cittadini laddove si potrebbe intervenire sensatamente.

Una Mamma”