San Marino. Una mattinata passata fra i ricordi … di Paolo Forcellini

Paolo Forcellini

Una mattinata passata fra i ricordi .

Oggi durante una delle mie passeggiate, rigorosamente automobilistiche “evita-covid”, per le campagne della Repubblica dove è impossibile essere coinvolti in qualche assembramento, mi sono imbattuto in diversi cartelli gialli appesi alle piante che informavano di una battuta al cinghiale in atto, e di fare la massima attenzione. Subito sono stato preso da ricordi giovanili, quando con mio babbo e tanti suoi amici ci recavamo in maremma per questa caccia affascinante quanto pericolosa, se non praticata da chi ne abbia una certa esperienza. Non potevo pertanto esimermi da osservare, sempre dall’auto e da una posizione sicura, con un pizzico di malinconia l’evolversi della battuta stessa. Ai margini dei boschi si intravedevano i cacciatori, distanziati l’uno dall’altro una decina di metri che indossavano vistosi gilet rossi, come quelli dei cantonieri per intenderci, per non perdersi di vista. Da lì a poco i cani della così detta “bracca” hanno cominciato a latrare indicando chiaramente di aver scovato la preda. A quel punto rivivendo momenti indimenticabili, nonostante avessi passato la maggior parte del mio tempo a caccia, oggi come ex cacciatore che l’anagrafe ha costretto ad attaccare il fucile al chiodo, devo ammettere senza vergognarmi che ho iniziato a tifare e simpatizzare per il cinghiale. Ma improvvisamente un colpo secco che ha echeggiato lungo un fosso e il silenzio dei cani mi hanno confermato che per il cinghiale non c’era più niente da fare! Proprio vero! Quando si invecchia………