San Marino. Una mostra sulle origini della UE, preludio di conoscenza al processo di adesione … di Alberto Forcellini

C’erano un tedesco, un francese, un italiano. Sembra l’inizio di una tipologia di barzellette che andavano di moda qualche tempo fa. Si tratta invece di tre cattolici, tre uomini di frontiera, tre perseguitati dalle dittature nazifasciste: il francese Robert Schuman, il tedesco Konrad Adenauer, l’italiano Alcide De Gasperi. Sono i padri fondatori dell’Unione europea, Nobel per la pace 2012.

Schuman, per un’incredibile casualità, racchiude nelle sue stesse origini, un embrione di Europa. Nasce in Lussemburgo, studia in Germania, ha la cittadinanza tedesca fino al termine della Prima guerra mondiale, quando la Lorena, terra natale di suo padre, torna alla Francia, e in Francia diventa deputato e ministro.

Le origini dell’Europa Unita sbarcano a San Marino, uno degli Stati più piccoli del continente, con antichissime istituzione repubblicane, non aderente UE, attraverso una singolare quanto affascinante mostra.

“Unione Europea, storia di un’amicizia” questo il titolo di un’esposizione fotografica e documentale sull’amicizia e l’impegno dei tre grandi padri fondatori dell’Unione Europea: Konrad Adenauer, Alcide De Gasperi e Robert Schuman. L’installazione presenta non solo le biografie di tutti e tre gli statisti, ma anche documenti d’epoca come lettere, discorsi e materiale fotografico, a dimostrazione del legame che li univa tra loro.

La mostra-evento, itinerante, allestita presso il Museo di Stato fino al 31 maggio, è organizzata dai GDC con il patrocinio delle Segreterie di Stato Affari Esteri, Istruzione e Cultura, è curata dalla Fondazione de Gasperi e dalla Konrad Adenauer Stiftung.

Dopo 70 anni di pace, si sono forse dimenticati i problemi, le tensioni, i lutti che avevano dilaniato il continente nella prima metà del Novecento. Ma per gli uomini politici di allora, erano questioni quotidiane.

Tendere la mano ai nemici sconfitti, far sì che la Germania non venisse frazionata e umiliata oltre misura, ma soprattutto mettere in comune le basi dell’economia industriale di allora: era il piano di Schuman, ispirato da Jean Monnet, che genera la Ceca, la Comunità economica del carbone e dell’acciaio, primo nucleo dell’Unione europea. C’è una data storica. E’ il 9 maggio 1950. Robert Schuman era ministro degli Esteri del Governo Bidault. A Parigi era convocato il Consiglio dei ministri. Schuman voleva presentare il suo Piano ma sapeva anche che l’ostilità antitedesca era ancora molto forte in Francia e dunque temeva che il suo piano venisse bocciato.
Da politico lungimirante, decise che prima di proporre il progetto della “Comunità del carbone e dell’acciaio” al Consiglio dei ministri francese, c’era bisogno di avere il consenso preventivo della Germania. Così affidò ad un collaboratore di fiducia una lettera da portare al Cancelliere Konrad Adenauer.  Il quale, letta la missiva, chiamò Schuman, durante la seduta del Consiglio dei ministri francese, e annunciò l’assenso al progetto della Ceca da parte della Germania Federale.

Il Presidente Bidault non si oppose ed il progetto venne approvato, così Francia e Germania Federale annunciarono l’adesione. Quel giorno del 9 maggio 1950, Alcide De Gasperi venne informato del progetto dall’ambasciatore italiano a Parigi, Pietro Quaroni e il giorno dopo comunicò l’adesione da parte dell’Italia alla Ceca, aprendo in tal modo la strada alle adesioni successive di Belgio, Olanda e Lussemburgo.  Il discorso di Schumann, in quel 9 maggio, viene celebrato anche oggi come festa della libertà e della pace.

Non c’era solo un interesse economico alla base della costruzione europea, c’era una comune visione politica, il dialogo, la capacità di ascolto, nonché una vita di sobrietà e di rigore. Konrad Adenauer ,Alcide De Gasperi, Robert Schuman avevano in comune, oltre ad un’intensa, vissuta, fede cristiana, anche la circostanza di essere uomini provenienti da regioni di confine, la cui formazione culturale si era sviluppa tra Paesi di lingua e costumi diversi, ma naturalmente propensi al dialogo e all’incontro.

Altre due date fondamentali: il 1957, quando Italia, Francia, Germania, Paesi Bassi, Belgio e Lussemburgo fondarono la Comunità Economica Europea (CEE), in cui gli Stati membri si impegnavano a promuovere una politica di solidarietà economico-commerciale, per stimolare l’economia dei paesi membri attraverso lo sviluppo degli interscambi commerciali. Era la prima “scintilla” di un’Europa unita. Nel 1992, il Trattato di Maastricht abbatté le frontiere e mise i presupposti per la moneta unica europea, che arriverà nel passaggio del millennio.

In qualche maniera, qui si comincia a definire la caratteristica dell’Europa Unita, che non si preoccupa di occupare spazi ma di avviare processi. L’Europa diventa un mosaico composto da milioni di tessere. Che non sono solo istituzioni, leggi, economia, ma cittadini, e San Marino, che ha in corso il processo di adesione, in questo momento ha un grandissimo bisogno di alfabetizzazione europea per capire veramente cosa comporterà, nel bene e nel male, diventare “europei”.

a/f