San Marino. Una rete di famiglie…di don Gabriele Mangiarotti

Il Coordinamento delle Aggregazioni laicali di San Marino ha appena realizzato una giornata di studio sul tema della natalità. È oramai sotto gli occhi di tutti la grave crisi demografica che si è determinata in questi ultimi tempi, raggiungendo il valore più basso lo scorso anno con il tasso di fertilità per ogni donna dello 0,82%.

E da tempo politici, sindacati, persone preoccupate della sorte del nostro paese stanno cercando di trovare soluzioni positive, anche perché l’inverno demografico coinvolgerà, come uno tsunami, l’economia del paese intero.

L’incontro di sabato 24 maggio 2025 è stata l’occasione di un approfondimento e di un tentativo di risposta a quanto sta accadendo, e la qualità degli interventi ha segnato un punto di ripresa possibile, aprendo anche orizzonti di lavoro costruttivo offerto a tutti gli operatori. E siamo grati ai vari relatori non solo per la competenza dimostrata, ma pure per la disponibilità a continuare un lavoro comune e condiviso.

Mai come in questi tempi si sente la necessità di collaborare tra coloro che Giovanni XXIII chiamava «gli uomini di buona volontà», considerati interlocutori privilegiati di quella Dottrina Sociale che costituisce il patrimonio non solo della Chiesa ma della intera umanità.

E, per continuare nel cammino intrapreso, il primo appuntamento sarà proprio questo sabato, a Roma, per il Giubileo delle famiglie, dei bambini, dei Nonni e degli anziani, al Seminario organizzato da FAFCE e dal Forum delle Associazioni Familiari, che affronterà le «SFIDE PER UN PROGETTO PER UNA CONFEDERAZIONE INTERNAZIONALE DI ASSOCIAZIONI FAMILIARI CATTOLICHE».

Questa è infatti oramai la questione (e abbiamo ascoltato il grave suggerimento dell’Avv. Vincenzo Bassi, Presidente della FAFCE, in cui ci invitava a difendere la famiglia per difendere la vita) che possiamo sintetizzare con il grido della Genesi: «Guai all’uomo solo». Solo una rete di famiglie e di Associazioni familiari, anche nel nostro contesto sammarinese, può ridare speranza per una inversione di tendenza.

In questo tempo in cui non si sa più riconoscere il valore della famiglia (che, ancora con le parole dell’Avv. Bassi, non è il problema, ma la soluzione, la medicina) il mettere a tema dell’impegno sociale, culturale e politico la famiglia e le sue relazioni pare essere la via maestra per un cammino finalmente positivo.

E qui non possiamo che ricordare le parole di Papa Francesco, nel DISCORSO AI MEMBRI DELLA FEDERAZIONE DELLE ASSOCIAZIONI FAMILIARI CATTOLICHE IN EUROPA (FAFCE), a cui abbiamo partecipato come membri effettivi, in cui diceva: «vi incoraggio a portare avanti il vostro lavoro per favorire la nascita e il consolidamento di reti di famiglie. È un servizio prezioso, perché c’è bisogno di luoghi, di incontri, di comunità in cui le coppie e le famiglie si sentano accolte, accompagnate, mai sole. È urgente che le Chiese locali, in Europa e non solo, si aprano all’azione dei laici e delle famiglie che accompagnano famiglie…»

Da questo punto di vista si apre un’era di nuovo lavoro e di impegno costruttivo, sapendo che la nostra Repubblica non è il fanalino di coda dell’Europa, ma può essere faro e fiaccola per tutto il mondo. L’On. Vella, nella Orazione Ufficiale in occasione della Cerimonia di Investitura degli Eccellentissimi Capitani Reggenti per il semestre 1 Aprile – 1 Ottobre 2017 così si esprimeva: «Durante la mia attività politica a Malta e in qualità di osservatore appassionato degli affari internazionali, non ho mai smesso di credere che i piccoli Stati svolgano un ruolo importante sulla scena internazionale. Non tanto nel determinare situazioni difficili in materia di sicurezza, ma sicuramente nel contribuire ad un’agenda mirata, autentica e basata sui valori.

Come Ministro degli Affari Esteri ho imparato ad apprezzare appieno questa caratteristica.

In larga misura, il successo della politica estera di Malta nel corso dei decenni è stato determinato dal principio secondo cui le dimensioni territoriali non possono limitarne in alcun modo la visione e l’efficacia… Sono fermamente convinto [del] contributo che i piccoli paesi come il nostro possono dare all’Europa e non solo. I valori che propugniamo e rispettiamo sono il nostro bene più grande. In ragione delle nostre dimensioni siamo in grado di prendere posizioni di principio che non sono dettate da altre considerazioni più pragmatiche, con cui i paesi più grandi dovrebbero fare i conti.»

Non solo la giornata di lavoro e di studio, non solo la presenza qualificata di tanti osservatori, ma soprattutto la qualità degli interventi e la disponibilità alla collaborazione possono essere un tassello nel lavoro che ci aspetta. E speriamo che anche i giovani se ne accorgano, trovando maestri appassionati e non giudici severi e lontani.

don Gabriele Mangiarotti