UNA RICETRASMITTENTE all’interno del carcere dei Cappuccini per permettere a Claudio Podeschi e la Biljana Baruca di comunicare tra di loro ma anche con l’esterno. A fornire la strumentazione sarebbe stato Mirco Mazzocchi, 43 anni, residente a San Marino, sposato e padre, vicebrigadiere della Gendarmeria, già premiato premiato durante la scorsa edizione della Festa delle Milizie con la medaglia di anzianità di seconda classe, d’argento, per i suoi 18 anni di servizio. Una carriera iniziata nelle Guardie di Rocca, proseguita nelal Gendermia, mentre da diversi anni era in servizio all’interno del carcere. Il gendarme è accusato di favoreggiamento con l’aggravante della qualifica di pubblico ufficiale. A condurre le indagini che hanno portato all’arresto del vicebrigadiere, il commissario della legge Alberto Buriani che sta coordinando anche la complessa inchiesta denominata Conto Mazzini che ha portato all’arresto Podeschi e Baruca.
Gli investigatori avevano le prove che i due arrestati comunicassero. E qui ha giocato loro un brutto tiro la sfortuna: le conversazioni, avvenute tramite la ricetrasmittente sono state intercettate all’esterno da un radioamatore. Da qui la minuziosa ispezione del carcere avvenuta qualche giorno fa alla ricerca della strumentazione. Venerdì pomeriggio la perquisizione dell’abitazione del gendarme al cui interno sono state ritrovate radio ricetrasmittente, mentre quella si trovava in carcere era minuziosamente occultata all’interno di un oggetto in possesso, al momento del ritrovamento di Claudio Podeschi, ma è stata rintracciata dagli investigatori.
Mazzocchi nega di aver in qualche modo aiutato i due ospiti dei Cappuccini e che quella strumentazione è sua essendo un radioamatore.
In mano agli investigatori anche la prova di quando la ricetrasmittente sarebbe stata riportata fuoridal carcere: il primo agosto.
Podeschi e Baruca, sempre secondo gli investigatori, avrebbero cercato di mettersi d’accordo per sviare le indagini e ottenere una revoca della misura cautelare. Quest’ultimo fatto potrebbe portare a un aggravamento della loro posizione.
Il vicebrigadiere è stato condotto ai Cappuccini dove fino a due giorni fa prestava servizio e dove, naturalmente, sono presenti Podeschi e Baruca e già si pone il problema di fare in modo che le tre persone non riescano a conversare tra di loro, date le ridotte dimensioni del carcere.
L’arresto di Mazzocchi è stato notificato al comando della Gendarmeria venerdì, poco prima delle 19. Comprensibile lo stupore da parte dei colleghi gendermi e del loro comandante, il generale Alessandro Gentili che in questo momento è in ferie e si è limitato a dire si essere «stupefatto».
Sconcertati anche i difensori di Podeschi e Baruca (gli avvocati Massimiliano Annetta, Stefano Pagliai e Achille Campagna).
Annetta: « La mancata conoscenza dei fatti rende ogni commento complicato: ma una cosa vorrei dirla, se fosse stata accolta la richiesta dei domiciliari, questo problema di comunicazione non ci sarebbe stato». A tal proposito, l’udienza in terza istanza per decidere sulla scarcerazione dei due detenuti, è stata fissata il 14 agosto. Il Resto del Carlino
