E’ incredibile che il governo non si renda conto che ha demolito il sistema bancario e che pertanto è indispensabile una riforma per salvare il salvabile. La raccolta è ridotta a poco più di 6 miliardi per cui basterebbe una sola banca per gestirla. Ma ciò non è auspicabile perché è essenziale che nel settore finanziario viga la concorrenza nell’interesse di tutti i cittadini, creditori o debitori.
La Banca Centrale è il classico colosso con i piedi di argilla ed ha ampiamente dimostrato la sua inutilità e la sua eccessiva onerosità. Ha creato tanti problemi senza risolverne alcuno. Non è neppure riuscita a firmare l’accordo, già parafato nel 2010, con la Banca d’Italia. Ha incoraggiato il governo a buttare via somme immense a beneficio dei proprietari occulti delle banche. Ha delegittimato la stessa istituzione con azioni improprie.
Di fronte alla grave crisi, mi sembra che siano urgenti rimedi drastici. Penso che si dovrebbe costituire un gruppo bancario di sistema formato da Banca Centrale, Cassa di Risparmio, Banca di San Marino, ritornando nel contempo all’Ispettorato per il Credito e le Valute. Penso che si potrebbe costituire un gruppo privato con la fusione delle restanti banche previa ricapitalizzazione nella misura richiesta dalla sicurezza per i risparmiatori.
Dopo l’assestamento dei conti e la riorganizzazione funzionale, il primo gruppo dovrebbe procedere alla cessione di capitale per consentire la partecipazione dell’azionariato popolare.
La mia è solo una proposta, ma aprire il confronto è urgente.
Emilio Della Balda