San Marino. Una volta il futuro era migliore? … di Alberto Forcellini

San Marino è un paese del terzo mondo? Sembrerebbe di no, a guardarsi in giro. Ma a leggere i giornali (alcuni) e i comunicati dei partiti di opposizione, o ascoltare le loro conferenze stampa, sembra un paese dove manca tutto e tutto è sbagliato. Ci si è messo anche il sindacato, che ha organizzato un flash-mob perché San Marino deve avere i vaccini. Subito. Ma è solo una prova di forza. O meglio, un tentativo di visibilità. Che va d’accordo con la categoria dei rosiconi. Luca Boschi e Matteo Ciacci ne sono i capofila. Basta sentire i loro interventi in Consiglio e la loro preoccupazione per un governo che non fa niente, mentre loro hanno proposte assolutamente risolutive. Ormai non è più neanche strumentalizzazione, è proprio malafede perché stravolgono il senso delle cose.

E dove si può mettere la figuraccia di RF in commissione sanità? Se chi scrive fosse una donna, si vergognerebbe della posizione assunta dal gruppo femminile di RF denominato BRAVE. Non certo brave a difendere la categoria femminile, che viene squalificata quando sono le stesse donne a dar fiato alle bugie. Una presunta violenza verbale, amplificata come di consueto dalla (dis)informazione quotidiana, smascherata da tutti gli altri commissari e dai testimoni oculari. Il capo, Nicola Renzi, afferma che tanti cittadini vanno a chiedergli lumi sui vaccini e su tanti altri temi preoccupanti. È probabile che sia vero, ma ci sono anche tanti altri cittadini che si esprimono diversamente: quello brutto con quegli occhiali tondi, dai, come si chiama? Quello che va sempre in tivù, non si sopporta. Ma basta! Forse è gente che appartiene ad un’altra scuola di pensiero. Che non andrà mai alla sede di RF. Gente che si ricorda cosa è successo nel triennio 2017/2019, quando la migliore prospettiva di futuro era il default.

Sono tempi difficili. Dopo un anno di Covid, molto difficili! E certo non aiuta la (dis)informazione quotidiana che, appellandosi alla libertà di stampa e di pensiero, diffonde notizie non veritiere (sempre smentite dai fatti) sulla giustizia, sull’economia, sulla sanità, sulle persone, che vengono quotidianamente screditate se non rispondono ai canoni di qualcun altro. Che ancora comanda. Siamo sempre ai vecchi metodi della vecchia politica.

Eppure, basterebbe buttare lo sguardo fuori confine per capire che, per quanto la politica sia per sua natura inamovibile, i vecchi schemi sono saltati. Chi ha seguito la formazione del governo Draghi, capisce cosa intendiamo. Di fronte ad obiettivi di interesse nazionale, il perimetro dei partiti deve sapersi allargare e abbracciare orizzonti superiori, ognuno dando il contributo fattivo per la soluzione dei problemi. Non abbiamo Draghi, è vero, ma abbiamo il dovere di costruire un futuro migliore e non di fare a gara a chi urla di più.

a/f