San Marino. Upr: «Due donne Reggenti, a garanzia di tutti»

Schermata 2016-09-10 alle 06.53.12«Un momento difficilissimo per il Paese con maggioranza e opposizione che sono entrambe ex, e la necessità di provvedere alla nomina dei Capi di Stato. Credo che occorra andare oltre quelle che sono state le logiche di nomina della Reggenza».
Marco Podeschi, consigliere Upr non ha dubbi sul fatto che bisogna arrivare a un accordo per la nomina che tenga conto della situazione politica sammarinese.
«In ragione della particolare fase di transizione che la Repubblica affronterà nel prossimo semestre – sottolinea il consigliere – sarebbe ragionevole e sensato attuare uno sforzo per uscire dalle usuali dinamiche collegate nomina della Reggenza anche in ragione di orientamenti espressi da alcune forze politiche. Per questo al fine di esplorare la possibilità di individuare una coppia di candidati alla suprema magistratura per il semestre 1 ottobre 2016 – 1 aprile 2017, abbiamo chiesto la disponibilità per un incontro da tenere a Palazzo Pubblico lunedì prossimo, alle 14.30, per ragionare su una opzione che possa contemperare le esigenze di tutti i gruppi e consiglieri indipendenti sia di maggioranza che di opposizione».
Podeschi fa notare che in questo momento sarebbe più che mai opportuno optare per una Reggenza bipartisan e si sbilancia nell’indicare i nomi di quelli che potrebbero essere i possibili candidati a Capitano Reggente per il prossimo semestre.
«Vedrei con molto favore una Reggenza al femminile – dichiara – . Naturalmente la mia indicazione riguarda le forze di opposizione. Quindi, ritornando ai possibili nomi Francesca Michelotti di Sinistra Unita, per esempio, sarebbe una personalità che potrebbe essere molto indicata per lo scranno da Capo di Stato. Lo stesso posso dire di Elena Tonini, capogruppo di Rete, ma anche Mimma Zavoli di Civico 10. Comunque a parte i consiglieri che, per legge, non possono accedere alla carica, io per primo visto che non sono naturalizzato, tutti possono fare i Capi di Stato. L’importante sarebbe che questa volta le vecchie logiche di scelta, solo in mano alla maggioranza, fossero lasciate da parte e si ragionasse insieme, arrivando uniti alla nomina».
E’ successo qualche volta in passato che arrivassero al voto dell’Aula due coppie di Reggenti: «Il nostro Paese sta attraversando un periodo molto difficile, arrivare in parlamento con due coppie da votare darebbe un’impressione di spaccatura del Paese anche sulla nomina di due figure che devono essere super partes, quindi i Reggenti di tutti i cittadini».