In questi giorni si fa un gran parlare di carenza di personale presso le strutture turistiche, il che induce a compiere doverose riflessioni. Il motivo addotto da alcuni ‘osservatori’ suona poco rispondente alla realtà. Dove sono questi giovani che anziché lavorare preferirebbero stare in panciolle? Non è invece forse vero che in un mondo che va avanti e dove anche i diritti si sono evoluti, c’è qualcuno ancora riluttante a riconoscerli appieno?
Con molto interesse abbiamo ascoltato l’illustrazione del programma di Governo dove a più riprese si parla di restituzione del potere d’acquisto ai lavoratori, alle persone, e di tutta una se rie di nuovi diritti che dovranno essere riconosciuti soprattutto ai giovani e alle donne per ridur re le disuguaglianze che si creano dal momento che mettono al mondo dei figli.
Condividiamo anche le intenzioni di adoperarsi per rendere più agevole il fare impresa a San Marino considerato, giustamente, che sono proprio le imprese a creare posti di lavoro; ma se da un lato occorre pensare a chi investe su una determinata attività, non dobbiamo però dimenticare che il cuore di ogni impresa sono i suoi lavoratori e questi non possono essere la sciati continuamente indietro. Inutile, infatti, che USL e non solo, assieme al Governo e alle Ass.ni datoriali si diano da fare per migliorare i contratti se poi chi è tenuto a rispettarli non lo fa.
“Anche in questi giorni – afferma il Segretario della Fed. Servizi e Commercio Marco Santolini – in cui stiamo andando presso le strutture per raccogliere i voti dei lavoratori chiamati ad esprimersi tramite referendum sul nuovo Testo Unico del settore alberghi, ristoranti, bar e mense, ci troviamo contestualmente a fare azioni perché purtroppo alcuni non hanno provveduto a paga re gli arretrati previsti dal contratto nelle tempistiche stabilite e inoltre non sempre i contratti vengono rispettati nella loro interezza, come ad esempio le ferie godute solo sulla carta, gli orari che non corrispondono alla realtà, il giorno libero questo sconosciuto e gli stipendi con accrediti diversi dalla busta paga.
Se queste sono le condizioni, è palese capire perché i lavoratori non si trovano. È chiaro che, per onestà d’informazione, ci può essere una percentuale minima e residuale di persone non troppo inclini a svolgere certi mestieri, ma l’eccezione non può essere presa come regola; soprattutto quando le reali motivazioni, così come spiegato sopra sono ben altre. Dovremmo dunque guardare oltre alla superficie della piena occupazione e interrogarci finalmente sulla qualità di posti di lavoro che in assenza di determinati standard saranno destinati a rimanere inesorabilmente vuoti, un vuoto che nessuna intelligenza artificiale potrà evidentemente e fortunatamente mai colmare”.
San Marino 22/07/2024
Unione Sammarinese Lavoratori – USL