Viviamo in un tempo in cui è vitale tenere alta l’attenzione sui diritti dei lavoratori. Dopo una prima infatuazione per le potenzialità dell’intelligenza artificiale, si deve infatti tornare a considerare il valore aggiunto dell’essere umano, che per noi è e sarà sempre al primo posto.
Una consapevolezza che a giudicare dal numero di diritti che i lavoratori rischiano di perdere per strada, non sembrerebbe esserci ancora.
Nel mondo la preoccupazione di essere sostituiti dalle nuove tecnologie tanti lavoratori la stanno provando sulla propria pelle, tanto da accettare condizioni al limite della dignità umana, pur di mantenere il posto di lavoro.
Per fare soltanto un esempio, a dispetto dei tanti discorsi fatti attorno alla privacy, c’è chi, a San Marino,
denuncia di lavorare sotto stretta sorveglianza delle telecamere e di subire controlli a trecentosessanta gradi.
L’elevata competitività e la falsa credenza che un lavoratore possa tranquillamente essere sostituito da un altro o, peggio, che il suo lavoro possa essere svolto come se egli fosse una macchina, sta sfociando in logiche e dinamiche preoccupanti.
È gravissimo quello che i lavoratori stanno denunciando, c’è qualcuno che riferisce di avere l’impressione di essere addirittura spiato perché frasi dette nell’area caffè, vengono poi ripetute dai rispettivi datori di lavoro.
Un conto sono le telecamere per la sicurezza del lavoratore o del luogo di lavoro stesso, che devono essere opportunamente segnalate, e un conto sono sistemi di controllo non visibili o usati per altri scopi.
In sede di rinnovo dei Contratti questo sarà un punto imprescindibile, poiché non è sufficiente basarsi
solamente sui provvedimenti emessi dall’Autorità Garante, che sta facendo un ottimo Lavoro, per la
Protezione dei Dati Personali, c’è un problema legato anche ad un vuoto normativo che va colmato.
Abbiamo visto quanto il mercato, in alcuni casi, stia diventando poco attrattivo nei confronti delle nuove generazioni che chiedono più diritti e più spazio per sè e per la propria famiglia, un “grande Fratello” che controlla tutto e tutti sicuramente è un ulteriore deterrente.
Prima il mercato comincerà a ragionare sulla base anche di queste logiche e prima si riuscirà ad arginare i pericoli di un mondo del lavoro poco umano che sembra allontanare piuttosto che attrarre i giovani.
C’è evidentemente tanto lavoro da fare anche in sinergia con le Associazioni Datoriali; per noi la prima cosa è far sentire sicure e tutelate le persone, rimetterle al centro.
San Marino, 13/04/2025
Unione Sammarinese Lavoratori