La prima risorsa di un sistema sanitario sono i suoi lavoratori.
Detto questo negli ultimi mesi la sanità sammarinese sta attraversando uno dei suoi
momenti più difficili dall’inizio della pandemia; momento difficile dovuto non tanto al
carico e alla contingenza derivante dall’emergenza sanitaria quanto alla precaria
organizzazione che si sta mettendo in atto.
Dalle numerose segnalazioni risulta evidente come, dopo una prima ondata affrontata
magistralmente dal personale, l’Istituto per la Sicurezza Sociale non è stato
sufficientemente capace di organizzarsi per tempo per “limitare” il contraccolpo subito
dai lavoratori.
Tanti gli argomenti ancora in sospeso, come ad esempio la riorganizzazione delle Cure
Primarie, la situazione della RSA “la Fiorina”, quella della Terapia Intensiva o della
Chirurgia/Ortopedia nonché di molti altri reparti ma poche o nulle le risposte anche da
parte della Segreteria di Stato alla Sanità che, più volte sollecitata, non ha mai fornito
riscontro.
Altra nota dolente, oltre all’assenza di un progetto di valorizzazione del personale, è il
pressochè inesistente confronto riguardo le varie problematiche del nostro sistema
sanitario e socio sanitario, un vero e proprio silenzio assordante da parte del Comitato
Esecutivo.
Questo momento di “smarrimento” organizzativo e gestionale sta compromettendo la
tenuta dell’intero sistema e, certamente, il trattamento che sta subendo il personale
oltre a non essere dignitoso destabilizza ancora di più la situazione interna.
Urgono correttivi non più rimandabili.
La Federazione Pubblico Impiego USL