San Marino. USL SU CRISI POLITICA, NON SI LASCINO I CITTADINI IN BALIA DELLE DINAMICHE ECONOMICHE CHE SI  SONO INNESCATE IN QUESTI ANNI

C’è forte preoccupazione da parte di Usl per lo scenario d’incertezza che minaccia di venire avanti dopo il ritiro della de legazione di Rete dal Governo, vista inoltre la situazione già ardua della Repubblica.  

Si tratta, non c’è bisogno di specificarlo, non di una preoccupazione politica ma di un timore di  tutela sociale che nasce dalla convinzione che, in questo momento di grande crisi, è fondamentale far fronte comune  per non lasciare i lavoratori, i pensionati ed i giovani in balia delle dinamiche economiche che si sono innescate in questi  anni. 

“In un momento così difficile per San Marino – asserisce il Segretario Generale USL, Francesca Busignani– servivano  sicuramente più senso dello Stato e meno sterili giochi di potere. Le dinamiche politiche basate sulle prove di forza,  l’immobilismo o le accelerazioni fatte ad arte, stanno portando la popolazione e non solo, ad un senso di sfiducia latente  e questo mi dispiace molto. La nostra Repubblica riuscirà ad alzare la testa solo quando dimostrerà al suo interno e  all’esterno credibilità, dinamicità, stabilità e rettitudine, di qui l’augurio a fare realmente squadra e a non fermare i tavoli  aperti, fra questi il rinnovo del contratto della Pa, la riforma Fondiss e una politica dei redditi oculata e tutelante”.  

Tali percorsi non devono trovare altri ostacoli sulla propria strada e dunque non è un bel segnale l’annullamento di in contri già fissati per questa settimana.  

C’è poi il rischio che senza le riforme il Paese corre in termini di ‘brutte pagelle’ da parte, ad esempio, di FITCH e FMIValutazioni queste che inevitabilmente poi si ripercuoterebbero sullo stato di salute dell’economia e a loro volta su tutta  la nostra comunità.  

Fa capolino il pericolo di una povertà dilagante anche fra chi lavora per cui è urgente riflettere su una politica dei redditi  che non sia solo di facciata, tutto questo diventa ancora più difficile se il Paese non ha stabilità politica.  Inoltre, non è più procrastinabile una seria riflessione sulle conseguenze dell’inverno demografico perché se non si met tono in campo azioni in grado di invertire la rotta, non ci sarà riforma che tenga.  

Alla riduzione delle nascite corrisponde nel medio periodo una contrazione dei giovani che  lavorano, e quindi una riduzione delle entrate contributive e fiscali; al parallelo incremento della popolazione anziana,  corrisponde un aumento dei costi sanitari e di assistenza. L’equilibrio si rompe e il welfare state non è più sostenibile.  Da una politica lungimirante ci aspettiamo stabilità per dare risposte concrete alle tematiche vitali per la sopravvivenza  stessa della Repubblica.  

Unione Sammarinese Lavoratori