Il dibattito sulle vaccinazioni da qualche anno, sta facendo emergere posizioni quasi dogmatiche tra chi è contro e chi è a favore e non ha giovato certamente della disinformazione anche fraudolenta che in passato ha accostato alcune vaccinazioni obbligatorie all’insorgenza dell’autismo. E così prima in Inghilterra e poi nel resto dell’Europa è calata la percentuale di coloro che scelgono di vaccinare i propri figli, tanto da far tornare purtroppo di moda malattie un tempo considerate eradicate.
Sotto una certa percentuale di copertura della popolazione, infatti, come ricorda anche il direttore sanitario dell’Istituto per la Sicurezza sociale di San Marino, Dario Manzaroli, perde di efficacia l’effetto scudo che la popolazione vaccinata fornisce anche a chi non si vaccina.
“Per eradicare una malattia – spiega Manzaroli – ci vuole almeno il 90% della popolazione vaccinata, così il virus non circola. Così anche la percentuale di non vaccinati ha uno scudo grazie alla comunità di vaccinati che gli regala l’immunità”.
Fino a pochi anni fa queste percentuali erano tranquillamente superate dal Titano ma ora le cose non stanno più così come illustra a Giornalesm.com il direttore dell’Unità operativa Cure Primarie dell’Iss, Tiziano Bugli.
“Innanzitutto – illustra il dottor Bugli – le vaccinazioni obbligatorie sono diversi tipi e iniziano con l’esavalente composta da tre somministrazioni entro il primo anno di età. Con questa vaccinazione sono 6 i virus coperti: Difterite, Tetano, Pertosse acellulare, Epatite B, Polio e l’Haemophilus influenzae (responsabile di meningiti e altri gravi malattie proprio nei bambini al di sotto dei 5 anni di età n.d.r.). Poi a quindici mesi viene eseguita la trivalente che copre Morbillo, Parotite e Rosolia, a cinque anni c’è la tetravalente che è un richiamo per Difterite, Tetano, Pertosse e Polio, a 10 anni di nuovo la trivalente e a 14-15 anni la Difterite, il Tetano e la Pertosse. Poi diventano facoltative ma consigliate, ogni 10 anni, i richiami per Difterite e Tetano. Noi mandiamo la comunicazione a tutti coloro a cui è in scadenza, in Italia non lo fanno più. E lo facciamo anche sui residenti, quindi anche agli italiani che diventano residenti. Tutte queste vaccinazioni sono gratuite. Poi – conclude Bugli – ci sono quelle facoltative, che oltre all’Influenza che c’è ogni anno, comprendono quella per lo Penumococco, che tutti i nostri pediatri consigliano e quella per i due tipi di Meningococco. Poi c’è quella per la Varicella, che è fortemente consigliata dato che negli adulti poi può dare complicazioni serie e inoltre ci sono un altro paio di vaccinazioni facoltative contro un ceppo di Meningococco e l’anti epatite A che vengono consigliate a chi viaggia”.
Che differenze ci sono con l’Italia?
“Per quanto riguarda le vaccinazioni obbligatorie, a San Marino è presente nell’elenco quella per il Morbillo, che in Italia è facoltativa. Noi però abbiamo la metà delle vaccinazioni obbligatorie che ad esempio vengono imposte negli Stati Uniti”.
E a livello di coperture vaccinali?
“Assistiamo a un calo. Nel 2013 ad esempio sono stati somministrati 3.867 vaccini esclusi quelli antinfluenzali, nel 2014 invece 3.100. C’è da dire tuttavia, che c’è stato anche qualche problema organizzativo dovuto alle nuove procedure sul consenso informato. Dal punto di vista delle vaccinazioni obbligatorie pediatriche i dati evidenziano ugualmente un calo. Nel 2013 sono state 1.760, nel 2014 sono state invece 1.514”.
A livello di copertura percentuale della popolazione?
“Fino a dieci anni eravamo abbondantemente sopra il 90%, adesso, ad esempio, quella esavalente è scesa al 78%, mentre in Emilia Romagna la percentuale resta ancora al di sopra del 90% con maglia nera però proprio Rimini, dove la percentuale di copertura è tra l’86-88%. Per la trivalente, i dati riferiti agli ultimi nati rispetto al primo ciclo di vaccino presentano una copertura inferiore ai 50%”.
C’è il rischio che anche a San Marino si presentino casi di malattie un tempo considerate eradicate?
“Guardi, in Italia abbiamo avuto, dati 2012, ben 604 casi di Morbillo tra i bambini, in Germania 9 casi di Difterite e 4 in Francia. In Danimarca si sono avuti oltre 1.100 casi di Pertosse in Olanda e Inghilterra oltre 11mila casi. Da noi la copertura per la Poliomielite del vaccino esavalente è scesa all’80% e se anche l’Europa è considerata una regione ‘polio free’ cioè libera dalla presenza del virus, in paesi quali Afghanistan, Nigeria, Pakistan, Somalia, Kenya, Etiopia la polio è presente. In Siria ad esempio nel 2013 ci sono stati ben 24 casi e per questo motivo è partita una campagna di vaccinazione di massa di 22 milioni di persone. Il virus è stato trovato anche a Gaza nel 2013 ed è partito il richiamo per la popolazione. L’Oms raccomanda una soglia sopra il 90% di copertura per la poliomielite, e in questo momento San Marino non rispetta i parametri dell’Organizzazione mondiale della sanità per le coperture della Polio nella popolazione”.
Avete mai registrato casi di reazioni particolari ai vaccini?
“Da un anno raccogliamo tutti i dati di tutti gli effetti che possono produrre le vaccinazioni. Per ogni paziente abbiamo una scheda che riporta tutto. Rispetto alle 3.100 vaccinazioni del 2014 sono arrivate 257 segnalazioni di eventi collaterali, tutti di natura lieve e transitoria come rossore attorno alla zona dell’inoculazione e casi di gonfiore. I benefici della vaccinazione sono di gran lunga maggiori rispetto agli effetti indesiderati”.
Ci sono altri tipi di vaccinazioni consigliate?
“A San Marino è facoltativo, ma comunque gratuito per le femmine fino agli 11 anni, il vaccino contro il Papilloma virus, purtroppo abbiamo una adesione molto bassa, intorno al 15-20% mentre in Italia la percentuale di adesione oscilla tra 50-70%. Eppure si tratta di un vaccino importante, dato che il Papilloma può generare condilomi o evolvere negativamente in un tumore. In Australia, questo vaccino viene fornito gratuitamente anche agli uomini”.
Ci avviciniamo alla stagione influenzale, quali sono i riscontri a San Marino?
“In Italia le vaccinazioni antinfluenzali sono iniziate il 15 ottobre, da noi inizieranno i primi di novembre. Prevediamo circa 2.500 vaccinazioni, anche se c’è da dire che negli ultimi anni non c’è un grande riscontro da categorie ritenute a rischio come gli anziani o i diabetici. A San Marino i diabetici per esempio sono circa 2mila, pari al 7,5% della popolazione, come in Emilia Romagna, eppure la percentuale di vaccinati contro l’influenza stagionale, sul Titano è inferiore al 50%”.
Franco Cavalli