Dalla ricostruzione di Sinistra unita alla realtà di Ssd: un percorso politico denso e importante, per una giovane donna di sinistra. Ci racconta le fasi più salienti di questa sua avventura?
“Il Congresso di Su di gennaio 2015 ha segnato in maniera netta l’impegno del Partito nel panorama politico sammarinese e ha messo in evidenza due direttrici principali: ricostruire una sinistra forte, rinnovando l’impegno ad aggregarla e creare un’alternativa democratica. A due anni dal Congresso sono orgogliosa di aver realizzato, insieme alla Segreteria e al Direttivo, entrambi gli impegni che l’Assemblea aveva chiesto. Il percorso di Ssd è stato tutt’altro che semplice perché c’erano forti spinte affinché il processo non andasse avanti. Ciononostante, l’obiettivo era più importante dei giochetti di qualcuno e vorrei ricordare, proprio in merito a ciò una data importante, il 2 settembre 2016, quando abbiamo sottoscritto un comunicato in cui rilanciavamo l’azione di Ssd che di lì a poco si sarebbe concretizzata con la lista unica. In quel momento abbiamo definito gli obiettivi e abbiamo messo tutte le nostre forze in un progetto solido, aperto che sa far tesoro della storia e raccoglie l’entusiasmo di chi ha la forza di costruire. Per quanto riguarda l’alternativa, siamo stati determinati a cercare di costruire un rapporto basato sulla fiducia e sui contenuti e la nascita della coalizione Adesso.sm ne è la dimostrazione. Il rapporto con Civico10 e Repubblica Futura nasce dalla volontà di cambiamento reale”.
Però avete rischiato grosso: senza il premio di maggioranza Su sarebbe scomparsa dal Consiglio. Si aspettava una vittoria al ballottaggio?
“Abbiamo creduto in un progetto – quello di costruire una sinistra veramente unita – e ci siamo messi in gioco. I risultati ci hanno dato ragione. La vittoria al ballottaggio con quei numeri è difficile da descrivere. I sentori erano confortanti perché già al primo turno le persone hanno dato un segnale chiaro di voler cambiare e durante la campagna per il ballottaggio era molta l’aspettativa e la voglia di avere risposte. Dal 5 dicembre siamo continuamente al lavoro per dare risposte e coinvolgere i cittadini nelle questioni che riguardano il Paese”.
La sessione invernale dell’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, a Strasburgo, l’ha vista capo delegazione per San Marino: come è andata?
“È stata un’esperienza importante e molto interessante. I temi che siamo stati chiamati ad affrontare riguardano la Turchia, i flussi migratori del minori non accompagnati, la lotta contro la corruzione solo per fare degli esempi. San Marino può veramente portare un contributo importante all’Assemblea e rinnovare la vocazione al ricercare soluzioni pacifiche nei conflitti. L’impegno che mi sono assunta come Capo Delegazione è quella di creare un canale di dialogo con i nostri concittadini, attraverso informazioni e eventi pubblici, per far conoscere non solo cos’è il Consiglio d’Europa (c’è ancora molta confusione tra le funzioni del Consiglio d’Europa e quelle del Parlamento europeo di cui non facciamo parte) ma anche portare il dibattito sui temi che affrontiamo a Strasburgo perché credo che solo attraverso il dialogo e il confronto sia possibile aprire l’orizzonte fuori dai nostri confini e sono anche convinta che l’azione della delegazione non può limitarsi al partecipare ai lavori e riferire in Consiglio Grande e Generale, ma deve coinvolgere più persone possibili affinché ci possa essere una ricaduta positiva nel Paese. L’impegno a fare una corretta informazione è ovviamente di tutti, anche gli organi di informazione e quindi il mio auspicio è che in futuro non si dia spazio a notizie false che creano solo confusione”.
La delegazione ha assistito anche alla Cerimonia di commemorazione delle vittime dell’Olocausto, alla presenza del Segretario Generale Jagland. Quanto è importante, ascolta le sue parole, ricordare il passato per cambiare il futuro?
“È vitale. È vitale perché il passato deve essere un monito, un insegnamento affinché quegli orrori non accadano più e questo è tanto più vero alla luce dei continui soprusi, morti e situazioni al limite dell’umano a cui assistiamo, anche dentro i confini europei. Ricordare significa tenere vivi i fatti e impegnarci ogni giorno per porre fine a questo male di cui l’uomo è capace. Ricordare significa porre attenzione, significa ragionare e significa combattere contro il populismo reazionario che si sta espandendo a macchia d’olio”.
Dopo la conclusione dei lavori è uscita quella notizia strampalata della richiesta sammarinese di avere uno sbocco sull’adriatico. Come può essere nata secondo lei?
“Direi una vera e propria bufala. Non ho idea di come possa essere nata, probabilmente è stato qualcuno alla ricerca dei cinque minuti di notorietà. Il compito che portiamo avanti al Consiglio d’Europa è molto importante e, per le tematiche che affrontiamo e su cui ci esprimiamo, molto delicato. Una corretta informazione è necessaria per creare consapevolezza anche a San Marino e far conoscere il lavoro che facciamo ed è compito di tutti, ripeto, riportare le notizie vere e non dare spazio a quelle false che creano solo confusione”.
Passando ai lavori del nostro governo, quali sono i progetti prioritari della Segreteria di Stato per il Territorio e il Turismo?
“Il Segretario Michelotti ha dato la priorità allo sviluppo del nuovo PRG, alla riqualificazione e al rapporto con le Giunte di Castello. Sono molto contenta che tra la Segreteria e le Giunte di Castello possa esserci un rapporto costruttivo perché le Giunte, spesso bistrattate, sono il primo presidio dello Stato sul territorio, sono un anello di congiunzione importante e i progetti che si possono fare in sinergia sono molto interessanti. Tra i progetti, anche la monorotaia che collega San Marino a Rimini e il progetto di ampio respiro di una San Marino bio e a km0. Sul turismo, il Segretario sta portando avanti progetti molto interessanti e una sempre più forte collaborazione con i comuni del Montefeltro, per creare un polo di attrazione turistico-culturale molto importante”.
Come si spiega la trasformazione del segretario Michelotti da nemico della cementificazione con la micologica a fautore di grandi opere come la monorotaia o la diga a Gorgascura?
“Non devo spiegare qualcosa che non c’è. Il Segretario Michelotti non ha subito alcuna trasformazione, è stato e rimane un oppositore degli abusi edilizi e della cementificazione selvaggia. Il Segretario ha sempre affermato l’importanza del PRG per identificare le aree, gli interventi (anche infrastrutturali e di riqualificazione) da mettere in campo e gli investimenti da fare per uno sviluppo del Paese e del territorio preciso, senza deroghe e con regole chiare. Il PRG infatti non è solo una questione che riguarda il territorio, ma ha a che fare con tutti i settori chiave del nostro Paese: dall’economia al turismo, dalla sanità alla cultura”.
E per quanto riguarda la Segreteria per gli Interni, invece, quali i progetti sui cui puntate nel breve termine?
“Il Segretario Zanotti ha portato già in prima lettura il progetto di legge per l’abolizione del raddoppio in caso di elezioni e ha dichiarato che il numero delle delibere del Congresso di Stato diminuirà sostanzialmente perché vuole ripristinare e definire con chiarezza il ruolo del Congresso e quello degli uffici competenti. Il 31 gennaio è partito il monitoraggio in 16 uffici pubblici e attivato un gruppo misto per valutare l’efficienza e i livelli di soddisfazione dei cittadini rispetto i servizi erogati dalla Pa e i risultati del monitoraggio. L’impegno è quello di fare chiarezza, semplificare e sburocratizzare”.
A porte aperte, il governo si racconta alla cittadinanza: una novità che -nella sua prima serata- ha riscontrato una buonissima partecipazione: quando il prossimo appuntamento? E quale tema che verrà affrontato?
“Abbiamo scommesso sul dialogo costante con la cittadinanza e la cittadinanza ha risposto positivamente. Il primo appuntamento di “A porte aperte” è stato un successo per un format nuovo, chiaro e veloce che mette al centro l’attività del Congresso di Stato e i Segretari di Stato che riferiscono e parlano con i cittadini. La prossima data sarà domani, sempre alla Sala Montelupo, con il Segretario Celli che farà un approfondimento sui conti e racconterà il lavoro che sta portando avanti con la sua Segreteria. Il nostro obiettivo è coinvolgere i cittadini”.
Ci dobbiamo preparare al peggio?
“Più che prepararci al peggio, ci dobbiamo preparare a fare passi importanti e fondamentali non solo per consolidare i conti pubblici, ma fare quelle riforme che consentiranno al Paese di chiudere definitivamente con il sistema distorto del passato che noi abbiamo sempre contrastato. Dobbiamo avere coraggio e vogliamo che i cittadini siano a conoscenza di come stanno le cose”. La Tribuna Sammarinese