Torna sul Titano una delle truffe più “colorite”.
In questo periodo i truffatori on-line si danno una grandissimo da fare. A San Marino in particolare sta circolando una mail molto particolare. Chi scrive è una sedicente vedova, che in un italiano stentato racconta di avere ricevuto una grossa eredità – si parla di milioni di euro – dal marito. Siccome tale vedova avrebbe solo poche settimane di vita, vorrebbe affidare tutti questi soldi a qualcuno capace di utilizzarli per opere di bene. A questo proposito, vengono richiesti alla fine tutti una serie di dati. Ecco il testo della lettera: “Io sono la signora Anne Sedes vedova soffre da tempo di malattia (cancro), c’è fondi ho ere- ditato da mio marito amorevole Mr Daniel Sedes, la somma di (US $ 3,5 milioni), che ha depositato in banca prima della sua morte, ho bisogno di un onesto e timorato di Dio persona che può utilizzare tali fondi per l’opera di Dio. Ho preso questa decisione perché non ho nessun figlio che erediteranno questo denaro e non voglio una situazione in cui questi soldi saranno utilizzati in modo empio. Ecco perché sto pren- dendo questa decisione, e il mio medico mi ha confermato che ho meno di tre settimane di vita, dopo aver conosciuto la mia condizione, ho deciso di donare questo fondo ad una carità o individuo che utilizzerà questi soldi per aiutare i poveri ei bisognosi in conformità alle mie istruzioni. Voglio una organizzazione che utilizzerà questo fondo per gli orfanotrofi, scuole e la chiesa, le vedove, di moltiplicazione della parola e l’opera di Dio. Per favore, se si sarebbe in grado di utilizzare tali fondi per l’opera del Signore mi ha gentilmente risposto. Non appena ho ricevuto la tua risposta, ti darò ulteriori direttive su come si sta per fare per rivendicazioni di detti fondi. Distinti sorella in Cristo, la signora Anne Sedes”.
Semmai qualcuno dovesse abboccare e rispondere, verrebbero successivamente richiesti dati bancari, utilizzati per truffe o operazioni opache in odore di riciclaggio. Superfluo aggiungere di cestinare questo genere di mail, ribadendo per la milionesima volta di non fornire mai dati o elargire soldi se non si è certi dell’identità di chi fa tali richieste. D’altra parte risale solo a qualche giorno fa l’indagine della polizia italiana che ha smascherato la truffa alla nigeriana. Nel mese di maggio una signora riccionese è stata contattata su Facebook da un presunto militare americano di stanza in Nigeria, vedovo con una figlia che si presentava come Thomas Cody. Dopo lunghe giornate di conversazione, la relazione tra i due si è evoluta, tanto da far nascere nella 55enne il desiderio di incontrare l’uomo.
Con varie scuse il militare ha iniziato così a chiederle denaro, col pretesto che lui, essendo all’estero in missione, non poteva disporre di somme di denaro per poter affrontare il viaggio. La donna, prima per consentirgli l’attivazione di una linea telefonica, poi per pagare la cauzione all’esercito americano per fargli ottenere la licenza ad uscire dalla Nigeria, successivamente per pagare il cambio che il militare avrebbe dovuto ricevere da un altro commilitone alla base nigeriana, ha versato in totale oltre 25.000 Euro a mezzo Western Union e Moneygram, lasciandola in grave disagio economico.
Thomas Cody, con vari pretesti, non riusciva mai a partire per l’Italia, ma continuava con richieste di denaro alle quali però la signora non riusciva più a fare fronte.
I beneficiari delle somme venivano indicati volta per volta e trattasi di persone dal nome chiaramente di origine nigeriana, tra cui Anyanwu Golden, Kelechi Ukekwe, Nwaokeafor Uzochukwu, Stanley U Okeafor, Durunna Nneka.
La Questura di Rimini ha allora chiesto a Western Union e Moneygram di trasmettere i documenti dei soggetti beneficiari delle somme ed indicare il luogo di avvenuto incasso dei trasferimenti di denaro per poter far chiarezza sull’accaduto.
Seppur i tempi di evasione delle richieste non sono attualmente noti, precedenti indagini hanno ricondotto a beneficiari residenti in Nigeria da cui oltretutto questa tipologia di truffa prende anche il nome generale (419 scam nigeriana). Questo tipo di approcci su Facebook o attraverso email sono piuttosto comuni – anche sul Titano – e ritornano ciclicamente.
Dunque è necessario mantenere alta la guardia.
David Oddone, La Tribuna