San Marino. Veementi polemiche sulla Smac e disabili, anche il sindacato insorge

CSU-1024x768“Come sindacato abbiamo richiesto di esonerare le persone non autosufficienti dalla giustificazione della quota Smac già dalla entrata in vigore nella norma. Proposta riformulata al legislatore l’anno scorso. Ma a tutt’oggi non abbiamo ottenuto risposta”.
Enzo Merlini, membro della commissione per il monitoraggio della fiscalità per la Csdl, commenta così le proteste della famiglia Ceci riportate ieri su queste pagine. Proteste, lo ricordiamo, nate dopo l’arrivo a Luciano, totalmente inabile praticamente da tutta la vita, della richieste di pagamento da parte dell’Ufficio Tributario di 103 euro.
La somma è il conguaglio per il mancato raggiungimento della quota spese Smac del 2015. Di qui la rabbia della sorella: “Non abbiamo neanche pensato di prendergli la Smac – ha raccontato – perché innanzitutto non riuscirebbe ad usarla e inoltre non ha spese particolari oltre quella della badante e del Colore del grano. La spesa quotidiana ad esempio la fa nostra madre – ha raccontato ancora – che fa fatica ad usare la sua perché è anziana. E poi non credo che sia giusto far usare un documento personale ad un’altra persona, non è una truffa?”.
Anche dal sindacato dunque auspicano una modifica normativa per far si che venga eliminato l’obbligo di strisciare la Smac anche per gli inabili.
Merlini quindi rivendica con orgoglio il ruolo del sindacato nella vicenda del mancato raggiungimento della quota Smac. “Come ha detto giustamente il direttore Valli sul vostro giornale – spiega – siamo stati noi che abbiamo richiesto al Tributario di intervenire e fare i controlli al posto del contribuente”. E grazie a queste comunicazioni migliaia di contribuenti hanno evitato di ritrovarsi a luglio con delle cartelle esattoriali per il mancato pagamento della quota non raggiunta e pagare così anche le sanzioni e gli interessi”.
Quindi spiega che il sindacato ha inoltrato una richiesta affinché questa procedura diventi uno standard. “La nostra proposta è che l’Ufficio Tributario inserisca le informazioni riguardanti la quota Smac del dipendente all’interno del modello Igr-G che viene spedito al datore di lavoro. Sia nel caso di debiti, come quelli che hanno sollevato il polverone, sia nel caso di crediti”. Infatti quello che in pochi sanno è che anche coloro che non hanno aderito alla quota Smac l’anno prima possono farne richiesta nella dichiarazione dei redditi ed esigere il rimborso”.
Al momento anche questa proposta è  però in stallo. “La commissione – spiega Merlini -non si è più riunita da inizio anno. Speriamo davvero che per  il prossimo anno si riesca a semplificare questa procedura”.

La Tribuna