Mamma mia che pena… Sono allibito. Mi vengono i brividi a leggere certi commenti nella discussione social che i sammarinesi hanno inscenato sotto la notizia -un post della San Marino RTV- di un giovane sammarinese morso, in casa sua, da un serpente velenoso, una vipera del deserto, che deteneva. Un incidente che ha costretto la Croce Rossa Sammarinese ad inviare un mezzo con relativo equipaggio fino a Ginevra, in Svizzera, per reperire il siero antiveleno necessario. Apriti cielo!!!
“Deve pagarsi lui tutte le spese, non con i nostri soldi!”, recita uno dei cento e passa inaccettabili commenti che stanno infuocando il post nella bacheca Facebook della San Marino RTV. E ancora: “Si dovrebbe pagare lui le spese se se lo tiene in casa (il serpente; ndr)”; “E’ chiaro che il rischio deve essere a carico di chi tiene in casa serpenti…”; “Vuoi il serpente velenoso ti assumi tutte le responsabilità e ti fai un’assicurazione. Se no passa a criceti e conigli”; “Come si fa a tenere un serpente velenoso in casa? Ora si pagasse tutte le spese sanitarie”; “Adesso facciamogli pagare tutto”; “Mi piacerebbe sapere: chi paga?”… Fino ad un macabro “muori!”. Mi piacerebbe sapere quanti fumatori ci sono fra gli autori di simili post…
Chiederei a questi “filosofi” da tastiera: oggi togliamo l’assistenza sanitaria -diritto acquistato con il pagamento delle tasse, dirette o indirette- al giovane morso dal suo serpente “domestico”; domani la toglieremo a ciclisti e moticiclisti? Poi lasceremo morire per strada chi si è schiantato con l’auto perchè è entrato troppo forte in una curva o si è distratto alla guida? E, infine, un giorno, la toglieremo anche al lavoratore che si è infortunato sul lavoro perchè non è stato abbastanza prudente?
E che faremo con la ragazza violentata? Le faremo pagare l’intervento delle forze dell’ordine e le successive indagini perchè non era necessario uscisse di casa per passeggiare? Ma cosa ha portato la società sammarinese a questa brutta involuzione? Quale senso di “giustizia” ispira questi predicatori di “saggezza” da tastiera?
Certo, non mancano reazioni sdegnate verso questi -secondo me- stupidi commenti. Ma la lettura di questo “thread” social è eloquente a descrivere la degenerazione in cui è piombata la comunità sammarinese, o ampia parte di essa. Una degenerazione alimentata dal peggioramento della qualità della vita, da condizioni economiche più difficili che in passato…
La cosa preoccupante, però, è che cavalcare questi sentimenti egoistici -più diffusi di quanto si possa credere- che ben poco hanno a che fare con il Diritto, porta consensi vista la bassezza -in termini di razionalità e consapevolezza- di ampia parte della società. Questi superficialismi, questi strani concetti del “giusto” assoluto, questi prìncipi sballati fanno breccia nell’opinione pubblica, specie in un momento di crisi economica.
Sono questi sentimenti di rivalsa, talvolta sfogo di insoddisfazione che sfocia in invidia vera e propria; che abbassano la qualità di un intero sistema. Lo ha dimostrato l’Italia con, prima, il successo nell’Oltrepò della Lega Nord, “nonna” della Lega attuale e, poi, l’incredibile 33% conquistato da un comico e dai suoi seguaci… I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Una popolazione consapevole, razionale, serena avrebbe mai decretato il successo di simili forze politiche, con ciò che -e mi riferisco ai “grillini”, massima espressione di questo decadimento populista- hanno poi combinato una volta conquistato il potere? No…
Sul Titano ci sono le condizioni perchè la degenerazione italiana possa replicarsi. E non per colpa di questo o di quel politico, di questo o di quel partito… Per colpa della superficialità di ampia parte di popolazione e della tolleranza, verso questa, dell’altra parte. Una superficialità palesemente evidenziatasi -come detto- anche qualche giorno fa.
Leggere i commenti lasciati al post incentrato sulla disavventura di un giovane sammarinese, mi riporta alla mente un celebre seppure dimenticato termine della lingua tedesca: “schadenfreude”. Una parola dai tanti significati, tutti riassumibili nel provare piacere per la malasorte degli altri. Disgrazia tua, riscatto mio, verrebbe da dire. In certi commenti, così, individuo una sorta di riscatto personale, alimentato da una invidia malevola verso il benessere altrui. Lo sfogo, quindi, di individui incapaci di nutrirsi di sé, impossibilitati di sentirsi al pari degli altri; individui che non cercano di gratificarsi cercando di “crescere”, ma lo fanno attendendo -e sperando- nella discesa degli altri…
Quando questo sentimento deviato varca la soglia delle stanze del potere, son dolori. Ma, cresci oggi e cresci domani, ciò prima o poi accade. E, da quel momento, ogni diritto piano piano scompare, in un allineamento della società, in un appiattimento di tutti verso il basso. Ci rimetterebbero, per prime, le categorie meno acculturate e più deboli, che poi sono le prime ad alimentare questa pericolosa involuzione…
La forza di una società è la consapevolezza diffusa dei giusti concetti di equità e giustizia. Se si perdono questi valori si perde il controllo di tutto e i cittadini non tarderebbero, alla fine, a trasformarsi in sudditi… Ma, forse, questo sarebbe un epilogo davvero giusto!
Enrico Lazzari