San Marino. Venturini (Dc) ringrazia… e saluta Arlotti: “Chiusa fase dell’emergenza”

Da diverse settimane il Governo continua a dichiarare che è giunto il tempo di far ripartire il Paese. Non possiamo più aspettare … L’economia richiede interventi urgenti e non più procrastinabili. Al Segretario della Democrazia Cristiana Gian Carlo Venturini abbiamo chiesto come si sta gestendo questa delicata fase, cosiddetta due, ed egli ci ha rilasciato alcune considerazioni sugli interventi attuati in emergenza Covid.

Lo sguardo deve necessariamente essere rivolto al prossimo futuro e tuttavia non si può prescindere dal riflettere sulla gestione dell’emergenza. Vi sono state delle criticità?
“Ci siamo trovati, come popolo, a dover far fronte ad un nemico sconosciuto, in un momento già molto difficile per il nostro Paese, e questo ci ha portato a cercare le migliori soluzioni possibili per indirizzare ogni risorsa disponibile a sostenere lo sforzo dei nostri medici, farmacisti, infermieri, tecnici e di tutto il personale della protezione civile e delle forze dell’ordine ed a tutti coloro che a vario titolo hanno prestato la loro opera per fronteggiare l’emergenza, mettendo veramente a rischio le proprie vite per salvare le nostre e quelle dei nostri familiari. Mi preme sottolineare che la nostra struttura ospedaliera è riuscita a far fronte all’emergenza esclusivamente con le proprie risorse professionali in territorio, triplicando i posti letto in terapia intensiva, predisponendo un’area specifica dedicata ai contagiati da COVID-19 e riconvertendo altre aree dell’ospedale a questa emergenza; va ricordato che solamente il primo caso che abbiamo avuto è stato trasferito fuori San Marino, grazie al servizio prestato dagli operatori coinvolti in questa emergenza. Siamo ben consapevoli che soprattutto nella fase iniziale ci siano state delle criticità, che successivamente abbiamo eliminato, grazie alla collaborazione di tutto il personale sanitario, ma dobbiamo ammettere che da parte della Dirigenza della struttura ospedaliera, (non nominata da questo Governo), ci sono stati ritardi negli interventi e nell’assegnazione delle disposizioni, nella definizione dei protocolli operativi o nelle direttive, necessarie a mettere in sicurezza l’ospedale, i suoi operatori e gli stessi cittadini. Procedure e direttive estremamente urgenti per gli operatori sanitari che erano in prima linea, per i Primari, i Medici, gli infermieri, i farmacisti, i tecnici, gli O.S., ai quali va tutta la nostra riconoscenza e gratitudine, perché grazie alla loro professionalità ed il grande senso di responsabilità e spirito di servizio hanno permesso al nostro sistema sanitario di garantire un servizio sostenibile, sebbene in una situazione di grande emergenza evitando il peggio”.

Mentre eravamo impegnati a combattere il Covid-19 anche l’economia è stata messa a dura prova. Quali misure sono state prese per la sua tenuta?
“E’ compito della politica pensare non soltanto alla salute dei cittadini – certamente prioritaria – ma anche al sostegno delle famiglie in difficoltà e al rilancio dell’economia dando speranza agli operatori economici duramente provati da questa emergenza. Di recente il Governo ha adottato un nuovo Decreto che, in questi giorni sarà ratificato in Consiglio Grande e Generale; il provvedimento prevede misure concrete a sostegno delle famiglie e delle imprese che versano in gravi difficoltà finanziarie fino alla cessazione dell’emergenza sanitaria, attraverso l’istituzione di un Fondo Straordinario a sostegno del rilancio dell’economia con finanziamenti a fondo perduto o garantiti dallo Stato in favore di imprese e famiglie; iniziative fortemente sostenute dalla Maggioranza e dalla Democrazia Cristiana, da sempre attenta a dare risposte ai bisogni delle famiglie e delle imprese attraverso aiuti concreti. Indubbiamente il problema della liquidità ed il reperimento delle risorse necessarie per affrontare adeguatamente l’emergenza è prioritario. A questo proposito il Governo sta percorrendo più strade, dalla Banca Europea per lo Sviluppo, alla Banca Centrale Europea, ai rapporti con l’Italia e con l’Europa, per accedere a tutte quelle forme di finanziamento necessarie per rilanciare il Paese”.

Nella fase due, quella della ripartenza, il Paese potrà finalmente dichiarare la fine dell’emergenza come avvenuto da oltre dieci giorni nella vicina Emilia Romagna?
“Effettivamente i dati che l’ISS ci ha fornito negli ultimi giorni sono rassicuranti e ci fanno ben sperare; lo stesso Commissario Arlotti afferma “ i numeri sono incoraggianti, non abbiamo praticamente più ricoveri né decessi da diverso tempo e questo è un indicatore importante dell’andamento di questa epidemia”; questo non significa che il virus sia scomparso, anzi il virus c’è ed è ancora presente nella comunità sammarinese. In questa fase è fondamentale il rispetto da parte dei cittadini delle raccomandazioni e l’utilizzo dei dispositivi sanitari per contenere la diffusione del virus. Dopo il primo step con le riaperture del commercio al dettaglio il 5 maggio scorso e quello del 18 maggio per bar ristoranti e ed attività ambulatoriali e di servizio per la persona, anche l’ISS punta ad un ritorno graduale alla normalità. Non a caso l’art. 23 del decreto legge n. 68 ha disposto la creazione di un gruppo di lavoro che dovrà definire la riapertura graduale delle varie attività dell’ospedale e alcuni interventi sul territorio; a tal proposito nelle settimane scorse è iniziato lo screening sierologico sui lavoratori che prestano servizio nelle aziende sammarinesi, che potrebbe essere completato anche dal tampone, qualora se ne ravvedesse la necessità. Per rispondere alla sua domanda sulla fine dell’emergenza, il commissario Arlotti ha affermato che c’è la necessità di tornare ad una situazione di normalità; di conseguenza misure troppo restrittive non potrebbero sostenersi perché gli interventi sul territorio scongiureranno la progressione del contagio e il ripetersi degli scenari degli scorsi mesi.
Il commissario Arlotti è una figura che si è rivelata molto importante nella gestione dell’emergenza sanitaria; ma ora che ci stiamo avviando verso una graduale normalità, dobbiamo andare verso la chiusura della fase dell’emergenza. L’Emilia Romagna è stata una regione fortemente colpita dell’emergenza sanitaria, il Commissario Venturi nel terminare il suo incarico il 9 maggio scorso dichiarava che chiusa la fase dell’emergenza si apriva quella del ritorno alla normalità, fase che doveva essere gestita dalle istituzioni preposte. Sono certo che anche nel nostro Paese ci sono grandi professionalità all’interno della struttura ospedaliera e territoriale, capaci di concretizzare il progetto di rilancio dell’Istituto Sicurezza Sociale nell’interesse della collettività, cosi come già avvenuto anche nella Regione Emilia Romagna ed in altre realtà Italiane o Paesi Europei”.
David Oddone

Repubblica Sm