Ieri sul sito di Giornale.sm sono state pubblicate le foto che ritraggono lo stato di degrado in cui versa l’immobile di Asset banca fatto costruire a Gualdicciolo e per il quale la Repubblica aveva ricevuto il plauso delle migliori riviste internazionali di architettura. L’headquarter non aveva impressionato soltanto la stampa estera ma c’era attesa che le sue porte venissero aperte e che esso, con il suo auditorium gioiello, divenisse parte della comunità nella quale sorge. Cassa di Risparmio, la banca pubblica che ne è divenuta proprietaria, evidentemente non sa che farsene. Sull’immobile i ben informati dicono non ci sia alcun progetto se non la vendita per far cassa. Serve lungimiranza per mettere a frutto un tesoro e non tutti hanno le stesse doti manageriali. Però se il fine è vendere lo capisce anche un bambino che il degrado non aumenta il valore. E’ legittima allora la domanda di chi ha scattato la foto che infatti si è interrogato sulle vere ragioni dello stato di abbandono di un immobile prezioso insinuando il dubbio che il motivo potrebbe essere la volontà di svendere a qualcuno. E questo non deve e non può lasciare indifferenti i sammarinesi, trattandosi di un immobile destinato alla collettività e che ad essa appartiene. Se l’architettura è il sensore più acuto dello spirito del tempo, è opportuno chiedersi che cosa indichino l’indifferenza e l’ostilità verso l’armonia dei luoghi che dovremmo invece tutelare. Più e più volte il nostro giornale è tornato a parlare dell’importanza di custodire il bello e non mandarlo in malora. Non si può non reagire contro la violenza sui luoghi. Il Tribunale ha messo in luce che i provvedimenti che sono sfociati nella chiusura di Asset banca erano illegittimi. C’è stata una volontà di colpire la banca che continua ad essere messa in campo nonostante tutto infierendo anche fisicamente attraverso l’incuria su quelli che erano i suoi immobili. “Auspichiamo – aveva detto in una lunga intervista di oltre due anni fa il Capitano di Castello Lucia Tamagnini – che le attività di Asset Plus siano l’inizio per Gualdicciolo di un processo di sviluppo che porti una crescita sociale, culturale ed economica per gli abitanti e per le attività del Castello”. E ancora “Speriamo che Asset Plus sia l’inizio di quella crescita e di quel miglioramento di cui il Castello necessita e che i residenti chiedono da tanto tempo. Solo allora potremo confrontarci con nuove realtà ed essere più vicini all’Europa”. L’headquarter di Gualdicciolo è un’opera architettonica alla quale la cittadinanza farebbe bene a non rinunciare. Per i tanti che non hanno avuto la possibilità di toccare con mano le potenzialità dell’immobile, ne riportiamo sinteticamente la descrizione invitando la cittadinanza a rimanere vigile.
Asset Plus si trova a Gualdicciolo, frazione dove si concentra la produzione artigianale e industriale della piccola Repubblica, ed è sorto su un’area precedentemente occupata da una discoteca da tempo inutilizzata. L’edificio, firmato dallo studio riminese ArchiNOW! in collaborazione con lo studio Antao Progetti di San Marino, è disposto su 2 piani esterni e 3 ipogei. Oltre agli uffici della banca, Asset Plus ospita 7 sale polivalenti da 10 a 50 posti nei livelli fuori terra e l’auditorium da 154 posti su due livelli del sottosuolo (il primo livello è occupato dal foyer, configurabile come una sala da 20 posti).
Esteso su 1.600 metri quadrati di superficie, l’auditorium dispone di camerini, piccole salette e di una sala regia con le dotazioni tecnologiche per trasmettere gli eventi in diretta sui canali media. Per assicurare le migliori prestazioni acustiche lo spazio è stato progettato in collaborazione con la European Acoustic Association e ha pareti e soffitto ricoperti con pannelli di legno teak.
Il piano terra di Asset Plus è completamente vetrato e la tecnologia dell’involucro esterno permette di illuminare naturalmente tutti gli ambienti comuni, con sensori che regolano l’intensità a seconda della luminosità ambientale.
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