Responsabilità la parola d’ordine di Rete per bocca di Roberto Ciavatta
Di responsabilità parla anche il leader di Rete Roberto Ciavatta che senza nascondere un pizzico di delusione per un risultato che, pur buono, non è stato forse all’altezza delle aspettative, parla del dovere di cominciare “se saremo interpellati” a ragionare subito sul futuro governo. “Il dato di fatto è che tutti i delusi sono confluiti nella Dc e che da noi non è arrivato neanche uno di questi voti. E’ stato riconfermato l’esito del 2016, tutta la campagna denigratoria condotta su un giornale da parte di Rf ha evidentemente influenzato una parte del nostro elettorato e questo lo ritengo preoccupante perché è il segnale di una scarsa attenzione alle dinamiche politiche. Se bastano tre mesi di diffamazione per spostare così tanti voti c’è un ragionamento da fare. Così come va preso atto che il porta a porta e le cene di pesce a qualcuno interessano di più delle serate dove Rete ha spiegato la situazione del Paese. Detto questo è doveroso pensare a dare un governo solido al Paese. Per noi un conto sarebbe stato formare un governo con la possibilità di una posizione predominante, un altro conto è come in questo caso andare a traino della Dc. A questo punto sono altri che detteranno la linea, noi abbiamo elementi di vicinanza e altri elementi che ci vedono molto lontani. Dovremo essere capaci di trovare una quadra, altrimenti chiariremo di non voler andare al governo ad ogni condizione, avremo le nostri armi di pressione”.
