San Marino. Verso il voto anticipato: tutti contro tutti in maggioranza… I socialisti gettano altra benzina sul fuoco della crisi criticando l’azione di Rete del suo Segretario alla Sanità … di Enrico Lazzari

Cari Sammarinesi, preparatevi ad andare nuovamente, presto, alle urne! La situazione politica è in forte “fermento”. Tutto quanto accade da ormai settimane va ad avvalorare questa ipotesi, questa -forse azzardata- previsione.

Se fino a qualche settimana fa l‘elemento destabilizzante interno alla maggioranza era Rete, oggi i le “perturbazioni” provengono da più fronti, alcune di debolissima entità come l’uscita dalla maggioranza di Sandra Giardi e Grazia Zafferani -già fuoriuscite, in aperto dissenso con la linea del movimento, nella tarda primavera dello scorso anno dal gruppo consigliare di Rete nel quale erano state elette-, altre ben più preoccupanti come la durissima presa di posizione del Partito Socialista che -ad essere un po’ maliziosi, ma neppure troppo- “suona” come un attacco frontale, violento e deciso, all’operato del Segretario di Stato alla Sanità, uomo di punta della squadra di governo del Movimento Rete.

Il Partito Socialista -ha messo nero su bianco la forza di maggioranza- ritiene necessario far fronte all’ormai insostenibile situazione venutasi a creare nella Sanità, al fine di ripristinare una organizzazione capace di rispondere alle reali esigenze sammarinesi, rivedendo e sburocratizzando il sistema, restringendo gli spazi delle ingerenze politiche per tornare a valorizzare anche sul piano organizzativo le figure dei Direttori UOC e dei Primari”. E ciò -rincara la nota- “respingendo con fermezza i non troppo nascosti progetti di soppiantare la sanità pubblica per fare spazio alla sanità privata”.

Okay, evidenziare lacune nella gestione della sanità pubblica degli ultimi tre anni è -ricorrendo a un quanto mai pertinente detto popolare- come “sparare sulla Croce Rossa”. La gestione-Ciavatta della sanità pubblica è ricca di scelte controverse, spese forse evitabili, consulenze dal forte impatto economico (perlomeno sull’emotività pubblica) e, non ultimi, disservizi mai superati… Ma come mai il Partito Socialista si “sveglia” solo ora, vien da chiedersi? Perchè, visto che la situazione appariva già critica un anno fa, il Ps non spinse per accettare le dimissioni “non irrevocabili” presentate all’epoca dallo stesso Roberto Ciavatta?

La presa di posizione attuale, alla luce che le criticità nel comparto di competenza del Segretario di Stato Rete sono ormai una costante che perdura da mesi e mesi, sembra quindi avere un peso più politico che sostanziale. Alla luce del fatto che questa durissima censura dell’operato di un ministro di Rete arriva solo ora, in un momento di forte tensione fra la stessa Rete -ricordate le recenti e infondate censure sul bilancio che fecero perdere le staffe al Segretario di Stato democristiano Marco Gatti (clicca qui)?- la domanda che un osservatore attento deve porsi è una sola: perchè il Ps, proprio ora, getta benzina sul fuoco che sta “bruciando” la compattezza della maggioranza e la tenuta dell’Esecutivo? Già, perchè?

Scartando a priori l’ipotesi che la presa di posizione del Ps sia avventata, non profondamente meditata e redatta nell’inconsapevolezza del devastante peso politico che questa ha, mi balza all’occhio una sola spiegazione: il Ps -forte della recente riunificazione delle forze socialiste (seppure “monca” perchè priva, almeno per ora, del socialismo di MIS e dei personaggi di cultura socialista tuttora attivi in Libera e quindi “soffocati” dalla cultura “post-comunista” lì dominante)- non teme il voto… Anzi, potrebbe intravedere in questo l’opportunità di arrivare ad una forte semplificazione della coalizione di governo, immune dagli altalenanti “umori” del momento di Rete, fino ad ora maggiore elemento destabilizzante della coalizione, del governo e della concretezza dell’azione di quest’ultimo.

Il Ps, quindi, dopo aver subito pressochè passivamente le scelte retine in ambito sanitario e gli anche pesanti attacchi mossi dal Movimento all’indirizzo di alcune scelte governative e di maggioranza, va all’attacco, arrivando quasi -o forse senza quasi- ad umiliare l’alleato, determinando al contempo, come conseguenza ovvia, un innalzamento ulteriore dello scontro interno fra i “nudi e puri” del “grillismo” in salsa biancazzurra della prima ora e i -chiamiamoli- “responsabili” che fino ad ora sembravano avere -salvo qualche scheggia impazzita- il sopravvento nella definizione della linea di azione politica.

Ben difficilmente Rete potrà far finta di nulla di fronte a questo attacco frontale che un alleato ha sferrato verso il suo ministro di punta. Non sarà facile, però, per Rete, visti i risultati ottenuti, difendere l’azione della “sua” Segreteria di Stato alla Sanità… Vedremo, ma i prossimi giorni saranno -se non pubblicamente di certo negli “scantinati” della politica- di grande tensione internamente alla maggioranza.

Sarà crisi di governo subito? Probabilmente no… Ma non si può escludere del tutto. Lo stesso Ps, del resto, nella medesima nota, ha indicato una scappatoia evidenziando come sia, per loro, necessario -tenendo conto della mutata situazione di oggi rispetto le precedenti elezioni, momento in cui venne stilato il programma di governo- un serrato “confronto di maggioranza, al fine di ridefinire gli interventi previsti sulla base della mutata e reale situazione esistente attualmente nella Repubblica di San Marino”.

Quindi, in ogni caso, si va verso un governo in versione 2.0 rispetto ai programmi originari. Verso un Esecutivo con obiettivi e priorità da ridefinire alla luce del nuovo contesto interno e globale, mutato prima dalla pandemia e poi dalla guerra che ha destabilizzato gli equilibri dell’intera Europa… E, se cambiano gli obiettivi e le priorità, potrebbero cambiare anche i soggetti che le perseguono, nonché gli equilibri interni.

Il futuro politico del Titano, quindi, almeno nell’immediato, sembra essere nelle mani sia del PS, che ha evidenziato una forte insofferenza, che, e soprattutto, di Rete e dipendere fortemente dall’esito delle contrapposizioni interne fra i “nudi e puri” e i “responsabili”, le quali, già nella primavera 2021, hanno determinato una sonora spaccatura culminata nell’uscita della Giardi e della Zafferani. 

In ogni caso, appare davvero improbabile che il governo possa passare indenne questa tempesta che, pian piano, ma inesorabilmente, sta evolvendosi a ciclone… Il ciclone-Ciavatta…

Enrico Lazzari

Enrico Lazzari