San Marino. Verso una maggioranza di 32 più qualche nuovo ex-retino: nel vertice serale in Via delle Scalette, gli alleati abbandonano Rete al suo destino…

Nessuna trattativa sull’odg, voto contrario e compatto allo stesso, decida Rete se vuole continuare a stare al governo o ritirare la sua delegazione aprendo la crisi. Sarebbe questo l’esito del vertice di maggioranza, senza Rete, che ha portato le delegazioni del Pdcs, della neonata Aggregazione Socialista (Psd-Md, Pss ed Elego), di Motus Liberi e di Alleanza Riformista in Via delle Scalette per, ufficialmente, prodigarsi in una analisi del delicato momento politico.

In realtà sul tavolo c’era una sorta di conta dei voti, mirata a valutare se la legislatura potesse continuare anche senza l’apporto in maggioranza e governo di Rete. Una conta che, evidentemente, avrebbe dato esito positivo.

Ora la “palla” -e apparentemente anche ogni responsabilità sul prosieguo di questo governo e di questa maggioranza che potremmo definire “uscente”- passa al Movimento. In realtà, la partita sembra già finita visto che Rete non può certo incassare la bocciatura del suo odg senza colpo ferire, o senza colpo ferirsi, parafrasando un poco lo “sleng” in questione.

Il governo, così come è oggi, al pari della maggioranza, sembra destinato ad arrivare, entro la fine di questa sessione consigliare, al capolinea. Vedremo, resta un giorno e mezzo per eventuali -sempre possibili in politica- colpi di scena dell’ultimo minuto. Ma al momento l’evoluzione di questa crisi politica appare scontata.

Ad avvalorare questa conclusione -oltre che un paio di conferme “a microfoni spenti”- anche il tentativo, di alcune fonti “riservate” e solitamente affidabili, di sviare dalle conclusioni, fornendo ricostruzioni diametralmente opposte l’una all’altra. Dalla seconda metà degli anni Novanta ho seguito per tanto tempo, qui sul Titano, la politica con le sue crisi e le sue “guerre”. Ho ormai imparato che quando su uno stesso evento giungono ricostruzioni discordanti ciò è voluto, premeditato e finalizzato ad impedire una ricostruzione affidabile dell’evento e, nel caso specifico, le sue conclusioni, così da mantenere l’effetto sorpresa e dare all’azione concordata un peso maggiore e capace di spiazzare l’avversario di turno. In pratica, ciò sarebbe finalizzato a non compromettere l’effetto sorpresa.

Ma quale conclusione potrebbe aver bisogno dell’effetto sorpresa se non una “imboscata”, nel caso l’isolamento di Rete sul suo odg? Nessun’altra… Ecco cosa mi ha convinto a sbilanciarmi sulle conclusioni del summit di Via delle Scalette, ovvero -azzardo- della “nuova” maggioranza di 32 e mezzo (Iro Belluzzi, in caso di rimpasto, avrebbe motivazione per togliere suo appoggio al governo dopo l’ingresso in Libera) consiglieri. Quindi, se… Anzi, quando Rete ritirerà la sua delegazione di governo, la maggioranza sarebbe di 32 seggi su 60. E se consideriamo che di questi 32 seggi ben 4 sono di Motus Liberi (gruppo talvolta in evidente dissenso con il resto della maggioranza) è chiaro che un governo di 32 potrebbe fare ben poco più della normale amministrazione, in un momento in cui il Paese ha invece bisogno di interventi decisi e riforme.

Ciò, però, non significa necessariamente che dietro la scelta di ieri sera ci possa essere un governo con obiettivo fine legislatura e “ostaggio” di Mutus Liberi. Deve esserci dell’altro. E sicuramente c’è…

Escludiamo l’ipotesi del governo estivo per portare ad elezioni nell’autunno per un motivo semplicissimo, ovvero la prevista visita in ottobre del Presidente Italiano Sergio Mattarella. Resta una sola ipotesi: la “maggioranza senza Rete” è sicura di trovare almeno due seggi “esterni”, probabilmente proprio nelle fila di Rete. Potrebbe contare, così, su minimo 34 seggi che andrebbero a ridimensionare pesantemente il peso di Motus Liberi, condizione che permetterebbe di porre l’obiettivo di fine legislatura o, perlomeno, del voto nella prossima primavera, pur senza poter dare al Paese quell’azione decisa e quella spinta riformista di cui necessita. Sarebbe altro tempo perso, ma lo sarebbe stato anche senza questa crisi vista la divisione interna alla “vecchia” maggioranza.

Sta di fatto che ieri sera, in Via delle Scalette, gli alleati avrebbero optato per la linea dura verso Rete, che si ritroverà, ora, con una patata bollente in mano e nessuna decisione o contromisura capace di raffreddarla… Cosa farà? Non avrà altra scelta: ritirare, immediatamente dopo la bocciatura del suo ordine del giorno, la propria delegazione di governo

Enrico Lazzari