San Marino. Via libera alla riforma dell’aviazione civile con 31 si, 7 no e 6 astenuti. Il Governo lo potrà nominare senza concorso

consiglioRete, Su e C10 battaglieri sulla figura del direttore generale che verrà individuato senza concorso.

Una struttura snella per dare risposte veloci. Un direttore con molte funzioni e molte responsabilità. L’allineamento e il continuo aggiornamento agli standard internazionali fissati dall’Icao. San Marino rispolvera l’aviazione civile come possibile nicchia di sviluppo, con il Consiglio Grande e Generale che dà il via libera alla riforma, voluta dal segretario di Stato competente, Marco Arzilli, con 31 voti favorevoli, 7 contrari e 6 astenuti. Tra le file della minoranza particolarmente critici Rete, Civico 10 e Sinistra unita che apprezzano decisamente poco “l’onnipotenza” del direttore generale, che verrà scelto e confermato dal congresso di Stato senza bando di concorso. Come a dire che c’è già un nome e un cognome.

Sulla graticola anche i criteri di scelta del direttore e del personale di supporto, tra laurea in giurisprudenza e conoscenza “buona” dell’inglese c’è poca trasparenza e per qualcuno anche poca legalità. Soddisfatta la maggioranza: “Con la riforma- si legge in una nota- la Repubblica si dota di una normativa all’avanguardia a livello mondiale, che offre un’importante opportunità di promozione non solo per il nostro registro aeronautico, ma per tutto il Paese.

Il settore dell’aviazione civile infatti è in continua crescita a livello internazionale e il Titano si sta ritagliando un posto d’eccellenza in un ambito che potrà diventare un tassello importante nella nuova economia sammarinese”. I numeri d’altronde parlano chiaro. Nel 2009 l’Autorità per l’aviazione riceveva 258mila euro di contributo pubblico, sceso a 160mila nel 2012, a 140 mila nel 2013 e a 88,5mila nel 2014. Le entrate ordinarie sono state 104mila euro nel 2012, 191mila nel 2013 e nel 2014 230mila euro al 30 giugno. Ciò significa che l’ente è già autonomo economicamente. La Tribuna