Come noto, il Governo del Titano ha formalizzato il proprio impegno umanitario attraverso un decreto legge che apre le porte della Repubblica ai civili in fuga dalla Striscia di Gaza. Il provvedimento, anticipato nei giorni scorsi dall’esecutivo, introduce un permesso di soggiorno provvisorio destinato a un massimo di trenta cittadini palestinesi, garantendo loro protezione e una rete di servizi essenziali per la durata di un anno, con possibilità di rinnovo.
Le misure previste dal decreto, entrate nel vivo del dibattito pubblico, delineano un percorso di integrazione che include l’accesso all’assistenza sanitaria, al sistema scolastico e al mondo del lavoro secondo le normative vigenti, oltre a facilitazioni per la pratica sportiva e artistica. Condizione necessaria per l’ottenimento del permesso è la disponibilità di un alloggio offerto da un residente. Per realizzare ciò, lo Stato ha previsto agevolazioni fiscali e la sospensione dei costi delle utenze per chi ospita, mentre ai rifugiati sarà garantito un sostegno economico diretto erogato tramite il circuito Smac Card.
Sulla novità legislativa è intervenuto il collettivo “San Marino per la Palestina” che, interpellato dalla Tv di Stato, ha espresso piena soddisfazione per l’attenzione riservata dall’esecutivo alla crisi umanitaria. Gli attivisti hanno definito il provvedimento non solo necessario, ma un autentico gesto di civiltà, sottolineando come l’accoglienza, anche se limitata a trenta persone, rappresenti una risposta concreta alla disperazione e confermi la fedeltà della Repubblica ai suoi storici valori di libertà e asilo.
La decisione non ha tuttavia mancato di sollevare un acceso dibattito tra la cittadinanza, con toni che sui social network si sono fatti particolarmente aspri. Di fronte a questo scenario, il collettivo ha manifestato preoccupazione per il clima di ostilità emerso in rete, mettendo in guardia contro il rischio di strumentalizzazioni. Gli attivisti hanno invitato la popolazione a non alimentare pregiudizi che distorcono la realtà dei fatti e a valutare la situazione con umanità. Per approfondire il tema e favorire il dialogo, sono stati annunciati incontri pubblici che si terranno al termine delle festività natalizie.












