Tra gli eventi più discussi di questo 2016 che si sta avviando alla chiusura c’è certamente l’installazione del primo autovelox fisso lungo le strade sammarinesi, per la precisione a Serravalle. L’evento ha scatenato polemiche e lunghe discussioni ma ha ridotto drasticamente la velocità di transito in quel tratto di superstrada e permesso di incassare un tesoretto di diverse centinaia di migliaia di euro date le numerose violazioni registrate in pochi mesi. Ma le scelte delle autorità per rendere un po’ più sicure le nostre strade non sono terminate. Nelle prossime settimane infatti da un lato verrà installato per la prima volta a San Marino un semaforo a chiamata – quello per intenderci che permette ai pedoni di bloccare momentaneamente il traffico per attraversare la strada in tutta sicurezza – e dall’altro la Polizia civile si doterà di un nuovo autovelox. Il primo intervento è stato proposto dal Gruppo di lavoro per la sicurezza stradale, l’organismo che per legge ha il compito di autorizzare o meno le richieste provenienti da privati e dalle Giunte di Castello, nella riunione del 20 ottobre scorso e autorizzato dal Congresso di Stato nella seduta del 15 novembre. In particolare il semaforo verrà installato nei pressi del passaggio pedonale a raso in Strada Nona Gualdaria a Cailungo (vedi foto). Con la stessa delibera il governo ha anche detto sì all’installazione di un nuovo dosso artificiale in via Nicolò Tommaseo a Serravalle nei pressi del centro Azzurro ed il riposizionamento del dosso già presente, sempre su proposta del gruppo di esperti. È invece datata 3 novembre la delibera con cui l’Esecutivo autorizza l’acquisto di un nuovo autovelox per la Polizia civile. A fornirlo per 37.250 euro sarà la ditta Sodi Scientifica srl di Firenze che sul sito sottolinea come lo strumento possa essere usato indifferentemente “in postazione fissa, su tripode e su autoveicolo”. Commenta soddisfatto Teodoro Lonfernini, segretario di Stato al Turismo: “Ho dato impulso molto forte in questi due mesi “ad interim” al Territorio al lavoro della commissione perché ritengo che la sicurezza dei cittadini venga prima di tutto anche nella capacità di muoversi per le nostre strade. Strade che non devono esser delle piste ma luoghi di passaggio e transito con misure di sicurezza moderni”.
latribuna.sm