San Marino. Viaggi in Europa, la differenza non la fa il vaccino ma l’immunità … di Alberto Forcellini

 

Il turismo europeo ai blocchi di partenza: da giugno viaggi più sicuri con il Green Pass. Così recitano quasi tuti i giornali. Tra tamponi, lockdown e isolamenti, in effetti ora c’è tanta voglia di tornare a viaggiare. La stagione delle vacanze è nell’aria, ma la grande preoccupazione degli operatori è che la geopolitica dei vaccini giochi ancora una carta pesante sugli spostamenti.

La domanda sovrana, per i sammarinesi, è: noi che abbiamo fatto lo Sputnik, potremo andare oltre i confini italiani? Ma il problema è molto più grande. Il Green Pass è infatti lo strumento per salvare l’estate degli Stati membri a vocazione turistica. In queste parole c’è tutta la difficoltà nel trattare uno degli argomenti più difficili e spinosi dei prossimi mesi. Per ora, il Green Pass è soprattutto lo strumento che serve a salvare l’estate dei Paesi che più fanno affidamento sul turismo. Grecia, Spagna, Portogallo e Italia vogliono arrivare a un accordo il prima possibile per consentire ai potenziali turisti di prenotare con sicurezza, ma vista la lentezza delle istituzioni europee l’accordo giuridico potrebbe arrivare solo a giugno.

C’è poi il problema del turismo proveniente dalla parte Est del mondo: Russia, Cina, Giappone. Che è prevalentemente turismo culturale, quindi la manna che l’Italia attende per ripartire e recuperare il tempo e i tanti soldi persi. Visto che in queste nazioni si usano vaccini non autorizzati Ema, si chiuderanno le porte? Pare davvero improponibile. I bagnini della Riviera sono già sul piede di guerra, perché non intendono rinunciare ai turisti provenienti da Mosca.

Al momento, c’è ancora un po’ di confusione. Riconoscendo i suoi limiti, Bruxelles consentirà ai governi di andare avanti con regolamentazioni nazionali fino a quando il sistema europeo non diventerà una realtà. Perciò, ogni Paese svilupperà le proprie regole e i propri pass digitali, ma non è chiaro se i diversi sistemi e regolamenti saranno in grado di integrarsi. Atene finora è il governo più attivo, con accordi bilaterali per aprire corridoi turistici. Inoltre, la promessa di isole covid-free, una possibilità legata alla peculiarità della geografia ellenica, sta facendo proseliti anche in Italia, dove però non ha molto senso parlarne negli stessi termini.

Una recente circolare del Ministero della Salute ha stabilito i criteri di equivalenza tra il Green Pass italiano e quello di altri Paesi, proprio per permettere ai viaggiatori stranieri di tornare a visitare il bel Paese con maggiore libertà. San Marino, che sta già distribuendo le tessere vaccinali a tutti coloro che hanno avuto entrambe le dosi e a chi si è guarito dal virus, sta lavorando ad una formulazione che possa essere oggettivamente riconosciuta da tutti.

Ciò che conterà viaggiando sarà non avere il virus in corso”. Così aveva anticipato nei giorni scorsi, durante un’intervista a un giornale locale, il Segretario di Stato alla Sanità Roberto Ciavatta e aveva preannunciato che sul Titano “si sta elaborando un’applicazione con le specifiche tecniche che vengono indicate per i Green certificates dell’Unione europea per garantire gli spostamenti tra stati”.

In concreto, i viaggiatori dovranno dimostrare di avere gli anticorpi necessari per contrastare il contagio. Cioè essere immuni. Quindi, essere stati vaccinati o essere guariti del virus. Per tutti gli altri, si renderà necessario l’esito negativo di un tampone. Nessun dettaglio in grado di violare la privacy, ma criteri oggettivi, comuni, sicuri e riconosciuti da tutti. Insomma, un passaporto digitale che sarà necessario per partecipare anche gli eventi sportivi o agli spettacoli nei quali sono previsti numeri rilevanti di spettatori e nei quali non può essere garantito il distanziamento.

E già qui siamo nel futuribile, anche se il pass digitale universale sembra davvero l’uovo di Colombo per superare discriminazioni e geopolitica, ma soprattutto per avviare quel processo di ripresa che sarà il passepartout per un percorso di resilienza necessario alle imprese tanto quanto alle persone.

a/f