Riceviamo e pubblichiamo
”Gentile Direttore, questa condanna fa riflettere.
Apprendiamo dal sito di San Marino RTV delle gravi decisioni assunte dalla Corte di Cassazione italiana. Non mi dilungo su queste, ma vorrei focalizzarmi invece sulle vicende umane.
Siamo di fronte a persone che si sono impegnate e hanno contribuito a creare posti di lavoro per i dipendenti di Asset Banca. Hanno dato lavoro a imprese fornitrici che a loro volta hanno garantito posti di lavoro. Hanno adempiuto agli obblighi contributivi che a loro volta hanno permesso di pagare stipendi a dipendenti pubblici.
Hanno partecipato assieme – ad altre banche – ad operazioni di salvataggio dei risparmiatori di banche in dissesto. Si sono visti espropriare dei propri investimenti del proprio impegno dei propri sogni …da una XXXX che ha quasi fatto fallire il nostro Paese.
Il tutto durante un periodo in cui le (poche) regole certe non le conosceva neppure la Banca d’Italia che non ha avvisato San Marino che le norme europee erano entrate in vigore. D’altronde non lo sapevano neanche loro.
Il sentimento che dobbiamo trovare tutti nei confronti di queste persone così duramente colpite è quello della solidarietà della comprensione. Non certo quello di chi si felicitò e festeggiò per la rimozione delle insegne di Asset Banca. Qui siamo di fronte ad un dramma che avrebbe potuto colpire tantissimi sammarinesi, che, invece, l’hanno per fortuna scampata.
Aspettiamo che anche la nostra Giustizia finalmente faccia il proprio dovere (sarà anche ora, cosa stiamo aspettando?). Le ultime relazioni delle Commissioni Consiliari lo pretendono.
Ricordiamoci sempre chi ha contribuito alla distruzione di Asset Banca e speriamo che chi oggi crede di averla scampata avrà finalmente la giusta ricompensa per le proprie nefandezze.
La partita non è finita.
Un lettore”