San Marino. Video “hot” di donna sammarinese, l’Avv. Annetta conferma: in tanti rischiano condanne pesanti.  … di Enrico Lazzari

Quanto è circolato, per quante mani, pc o telefonini è transitato quell’ormai famoso video “hot” che ritrarrebbe -uso il condizionale per il semplice motivo che non ho visto il video, ma la sua deprecabile diffusione non sembra in dubbio- una donna sammarinese in intimità esplicita con il suo partner? Sembrerebbe essere rimbalzato in tanti terminali, arrivato e ridiffuso vista la velocità con cui questo video è diventato la “notizia” del giorno in Repubblica.

Ma cosa rischia chi, dopo averlo ricevuto, lo ha inviato ad uno o più amici? Tanto, perchè l’azione sembra configurare la violazione dell’art.183 Ter del Codice Penale, relativa alla “Diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti”. Un reato che prevede la prigionia di secondo grado, ovvero fino a sei anni di reclusione, oltre ad una multa che può arrivare fino a 12mila euro. E, visto come potrebbe essere circolato, come potrebbero essere centinaia se non migliaia coloro che lo hanno ricevuto e reinviato, la multa potrebbe arrivare -ovviamente si fa per dire- a risanare il debito pubblico sammarinese.

Gli sventurati protagonisti di questa vicenda, infatti, da voci raccolte ieri, sembra che si apprestino a sporgere denuncia. Vedremo. Se così sarà sembrano essere davvero in tanti, in Repubblica, ma anche oltre confine, a rischiare una denuncia penale, come conferma -interpellato in proposito- l’Avv.Massimiliano Annetta, noto penalista italiano.

Ovviamente non so nulla del video in questione -ci spiega il legale fiorentino-, né di come possa essere stato diffuso. Ma le confermo che la sottrazione e la diffusione di materiale sessualmente esplicito è un reato molto grave, sia in Italia che a San Marino”.

Ma cosa rischia, Avvocato, chi ha diffuso quel video chje vede protagonista una donna sammarinese e, sembra, il suo compagno?

Come anticipato non sono informato della vicenda sammarinese, ma posso confermarle, in astratto, che la condotta di chi diffonde simili video, dopo averli realizzati e sottratti, è punito nel Codice Penale italiano con la reclusione da uno a sei anni e con la multa da 5milaa 15mmila euro, così come disposto dall’art. 612 Ter. Questa pena, peraltro, va ad aumentare se i fatti sono commessi dal coniuge, anche separato, o da persona che ha un legame affettivo con la vittima”.

A San Marino, invece?

Da voi, sul Titano, la norma che punisce il revenge-porn è stata introdotta nel 2021 con Legge n.16, due anni dopo la sua introduzione nel Codice Penale italiano. A regolamentare questo reato, in Repubblica, è l’art.181 Ter del Codice Penale e le pene previste sono pressochè sovrapponibili a quelle italiane”.

Ma al di là del reato commesso da chi ha diffuso illecitamente il video, rischiano qualcosa coloro che lo hanno ricevuto e -diciamo- poi rimbalzato agli amici e conoscenti?

La legge è molto chiara in materia perchè va sì a punire pesantemente chi abbia realizzato o sottratto il video di cui si parla, ma anche chi lo abbia diffuso, anche in seconda, terza, quarta e così via battuta. In pratica tutti coloro che lo ricondividono o lo hanno ricondiviso viollano la legge e sono per questo punibili. Non è un caso che nei lavori parlamentari (italiani – ndr) che hanno portato alla definizione della norma si sia chiarito che il disvalore da punire è la diffusione indiscriminata”.

Ritiene che queste pene, per la diffusione di un video, siano troppo severe?

Assolutamente no. Le ricordo, e lo ricordo a chi si trovasse fra le mani uno di questi video sessualmente espliciti, che in quel momento ha una grande responsabilità. C’è un fatto tragico che si può citare per evidenziare le conseguenze drammatiche che potrebbe avere diffondere immagini come queste”.

Sì? Mi spieghi meglio…

Qualche anno fa una donna residente a Napoli, Tiziana Cantone, si suicidò non riuscendo più a fermare la diffusione virale di un suo video esplicito. Provò di tutto per tentare di eliminare quel video dalla rete, da Internet e quando si rese conto non era possibile crollò e si tolse la vita…”.

Oltre al reato penale, già molto pesante, ci sono poi altre conseguenze per chi diffonde illegalmente questo materiale?

Certamente. I colpevoli devono poi rispondere dei danni patrimoniali causati o indotti. Danni conseguenti, ovviamente, la condotta illecita perseguita il cui accertamento e quantificazione può avvenire in ambito separato e può essere richiesto sia nel processo penale, costituendosi parte civile, che in una causa civile separata”.

Quindi, anche chi ha ricevuto il video e lo ha rimbalzato ad un amico rischia tanto…

Esatto… Le faccio un esempio: anche se la vittima avesse lei, in prima battuta, inviato il video ad una amica, qualora quest’ultima lo inviasse ad altri commetterebbe il reato”.

E fin qui la legge. Discorso diverso la sua effettiva applicabilità. Infatti, ben difficilmente una indagine, anche in una realtà piccola come il Titano (e probabilmente si sarà diffusa anche a tutta la Romagna ndr) potrà arrivare a ricostruire l’intera rete di diffusione e identificare i suoi protagonisti (nel caso responsabili). Con tutta probabilità, se verrà confermata l’imminente denuncia della vittima, a processo potranno finire solo il primo o i primissimi “diffusori” del video.

Enrico Lazzari