San Marino. VIDEO VOTO DI SCAMBIO. Sentito da Buriani il videoamatore Carrirolo. Ecco che cosa ha dichiarato….

Il 22 gennaio 2015 alle ore 16.03 davanti ai commissari Buriani e Volpinari è comparso il veronese Gianluigi Carrirolo classe 1960, noto ai più e soprattutto ai lettori di Giornalesm.com per il video del voto di scambio, in qualità di testimone.

Anche se i commissari hanno avvertito che vi è l’obbligo di rispondere secondo verità e delle pene previste dalla legge per chi rende una falsa testimonianza, Carrirolo fa delle dichiarazioni quanto meno particolari.

Nell’escussione testimoniale Carrirolo dice che a far conoscere i Mancini e Celli, vicini a Germano De Biagi, è stato Emilio Della Balda nel 2008. Dice inoltre che l’apparecchio, che aveva registrato la proposta del voto di scambio e la modalità con cui si sarebbe dovuto compiere, glielo aveva dato addirittura Gianluca Bruscoli (anche se in realtà appaiono video dove viene ripreso all’insaputa anche lo stesso Bruscoli ndr).

Questi, cioè Bruscoli, – dice Carrirolo – voleva sapere chi frequentassi e per questo mi dotò di questo apparecchio che poteva essere comandato a distanza dallo stesso Bruscoli, quindi (tenetevi forte ndr) non sapevo quando era attivo o meno. Quando mi sono accorto che registrava a mia insaputa ho estratto la memoria ed ho distrutto l’apparecchio. Fatto sta che in ragione dell’amicizia che mi legava a Mancini e a Celli, io ho voluto fare uno loro scherzo, una sorta di provocazione. 

A vedere dai risultati e dall’apertura di un procedimento penale, uno scherzo molto ben riuscito e che ha fatto vedere uno spaccato della vita politica sammarinese ed una modalità di compravendita di voti durante le elezioni, con tanto di tariffario e di concessione di ricompensa, l’Ambasciata appunto.

Sapevo benissimo – continua il nostro eroe veneto – di non avere i requisiti per essere ambasciatore (titolo di studio, l’essere incensurato e conoscenza delle lingue straniere) e non ero in grado di raccogliere voti. La mia però era una provocazione che non ha avuto seguito. La famiglia Baldacci di cui ho parlato è costituita dai parenti della mia ex compagna. Si tratta di tre persone: marito, moglie e fratello. I romani sono un certo Marino ed il fratello che tifano il San Marino calcio. 

Poi passa a rispondere alle domande dei giudici sul video e dichiara sotto giuramento: ”il video che è stato pubblicato su internet costituisce un estratto di un video più lungo, che è stato tagliato per rendere plausibile un accordo elettorale. Dal tenore della conversazione invece si capiva che era uno scherzo. Io non posso dire che bene di Mancini e di Celli ed ho parlato sempre bene di loro. Non ho mai fatto attività di promozione elettorale.”

Uno scherzo che ha fatto fermare la Repubblica, gridare l’opinione pubblica allo schifo ed allo scandalo, far precipitare in una crisi il partito socialista con l’attuarsi addirittura di una scissione interna cioè Liberamente San Marino e l’incredibile rielezione di Simone Celli, anche lui coinvolto in questo video sul voto di scambio, (forse rassicurato da qualcuno?) come Segretario del Partito Socialista senza Casali e Pedini Amati.

Avevo registrato alcune conversazioni e avevo consegnato il relativo supporto alla mia compagna e, in quanto notaio, era tenuta al segreto professionale. In definitiva fungeva da custode ed io mi ero raccomandato di non divulgarli. Quando la nostra relazione si è interrotta le ho chiesto di consegnarmi i video e lei mi ha consegnato i Dvd vuoti. Successivamente lei mi confidò di averli consegnati al nuovo compagno, con cui condivideva lo studio. Mi promise che tutti i video sarebbero comunque stati distrutti e dopo qualche tempo mi rassicurò che erano stati distrutti. Temendo che io la frequentassi ancora, lo stesso mi minacciò dicendo che avrebbe diffuso i video a partire da quelli che riguardavano Fabiola Comanducci. Mi disse che lo avrebbe diffuso solo se io avessi inviato un messaggio alla mia ex compagna. Anche in seguito mi ha minacciato di diffondere i video perché temeva che io avessi diffuso la notizia, poi pubblicata da San Marino Oggi, per stalking per il quale era imputato presso il Tribunale di Rimini. A dimostrazione delle minacce ricevute, consegno una chiavetta contenente i video e la registrazione dei messaggi ricevuti. Letto confermato e sottoscritto, Gianluigi Carrirolo – Tribunale Unico e Commissariale della Repubblica di San Marino, 22 gennaio 2015.