San Marino. Vietato agli italiani di far compere a San Marino. Persa un’occasione d’oro …. di un commerciante sammarinese

Dall’articolo pubblicato da GiornaleSM “Vietato agli italiani di venire a fare acquisti nei negozi a San Marino” ho avuto lo spunto per scrivere questa lettera.

La scorsa settimana il governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini emette un decreto dove concede a San Marino la reciprocità territoriale. Stessa cosa fa qualche giorno dopo il governatore delle Marche. In pratica noi sammarinesi possiamo spostarci nelle provincie e nelle regioni Emilia Romagna e Marche al pari dei residenti italiani di quelle provincie/regioni e nella stessa maniera i residenti dei territori italiani provincie confinanti con San Marino e regioni Emilia Romagna e Marche possono accedere e spostarsi all’interno di San Marino.

Domenica scorsa il congresso di stato emette il decreto con la riapertura delle aziende e negozi il 5 Maggio.

Mercoledì 6 Maggio nel pomeriggio viene reso pubblico un nuovo decreto del governatore Bonaccini entrato in vigore Giovedì, liberale negli spostamenti e con un “assist eccezionale verso San Marino”. Bonaccini scrive nel decreto: “è soppresso il limite all’ambito provinciale”, poi ancora ed è questo che ci interessa, “sono consentiti all’interno dell’intero territorio regionale, in forma individuale o insieme a persone (al plurale è scritto) conviventi, gli spostamenti delle persone fisiche per fare la spesa nei negozi”.

In pratica con i due decreti emessi da Bonaccini, quello della reciprocità territoriale della scorsa settimana e quello liberale negli spostamenti di mercoledì scorso, tutti gli italiani dall’intera regione dell’Emilia Romagna potevano recarsi nei negozi a San Marino che hanno aperto martedì scorso a fare acquisti. Stessa cosa è avvenuto con le Marche.

Fin qui ho pensato che il nostro governo fosse stato lungimirante nel concedere in questo momento difficile a noi commercianti, operatori del turismo e aziende che abbiamo riaperto martedì scorso la possibilità di vendere i nostri prodotti ai clienti italiani che probabilmente senza la possibilità di andare al mare in queste settimane e fino al 18 Maggio (data di apertura negozi in Italia), non avendo i negozi aperti in Italia perché sono chiusi e con le belle giornate estive avrebbero raggiunto San Marino, i negozi e il centro storico da Rimini, Cesena, Bologna, Modena, Pesaro, Ancona, ecc..

Molta gente avrebbe colto l’occasione dopo due mesi di quarantena di fare un giro nel centro storico di San Marino e/o nei negozi di San Marino.
Sarebbe stato un buon presupposto a noi commercianti per farci ripartire con più entusiasmo e ottimismo.

Mercoledì 6 Maggio, qualche ora dopo la pubblicazione del decreto di Bonacini e quindi l’assist eccezionale verso San Marino arriva la doccia fredda proprio dal nostro governo che taglia le gambe ai commercianti e al settore turistico di San Marino con le nuove interpretazioni del decreto emesse dal Congresso di stato.

Nella nuova interpretazione è scritto “non sono ammessi in nessun caso gli spostamenti verso il territorio di San Marino per finalità di acquisto di beni o servizi presso negozi, supermercati o esercizi commerciali”.

In pratica il nostro governo ha chiuso le porte ai nostri clienti provenienti dall’Italia che non possono venire nei nostri negozi e nel centro storico a fare acquisti.

Noi commercianti abbiamo perso un opportunità di vendere i nostri prodotti per due settimane senza la concorrenza dei negozi italiani chiusi e quindi si sarebbe rivissuto un pò gli anni 80/90, sicuramente anni splendidi senza la presenza degli ipermercati e centri commerciali ai nostri confini ed anche alle casse dello Stato sammarinesi sarebbe giovato fare entrare un po’ di monofase.

Un vero peccato!

E quando è uscita questa interpretazione assurda del decreto del congresso di stato, io mi sono chiesto: caro governo di San Marino ci sei o ti fai? Come fa il Segretario di stato al commercio e all’artigianato a perorare un decreto del genere?

Lo sa Federico Pedini Amati Segretario di stato al turismo (recordman di preferenze alle ultime elezioni politiche, che la prossima volta i sammarinesi la giudicheranno per le cose concrete che ha fatto? E’ tutti i giorni o quasi in TV a propagandare di sostenere il turismo e il commercio, invece dopo sostiene certi provvedimenti dannosi per il turismo e commercio!

Come fanno a stare zitte le categorie economiche USC, OSLA, UNAS, USOT, Unioni Consumatori? dove sono? Ma lo sapete che un simile provvedimento è discriminatorio e incostituzionale?

Il neonato Movimento Imprenditori Sammarinesi dove è finito che non si sente più in questi giorni e soprattutto non dice niente di questo provvedimento?

Mi sarei aspettato anche la protesta dei colleghi commercianti e operatori del turismo invece tutti silenti. Mi domando ma avete la percezione del problema? Potrebbe entrare qualsiasi forza di polizia nei vostri negozi a chiedere le generalità ai vostri clienti, e se succedesse sarebbe un’immagine pessima per San Marino.

Rimango inoltre basito dal silenzio dei cittadini e residenti sammarinesi privati della libertà di recarsi nei negozi italiani a fare acquisti, anche se in buona parte chiusi.

Credo che non ci sia nel nostro paese la reale percezione dei problemi economici che il Covid-19 ha creato causa chiusure aziende e negozi per due mesi.

Concludendo rivolgendo un invito al nostro governo e cioè quello di eliminare tale interpretazione al decreto dannosissima per il nostro paese. Auspico che il Congresso di Stato accolga questa richiesta mia, e penso di tutti i sammarinesi.

Un commerciante di San Marino