San Marino. Vigilanza privata scambiata per la Gdf. Utilizzate le telecamere dell’Atlante: a trarre in inganno i colori dell’auto e la divisa delle guardie

Nessuno sconfinamento della Guardia di Finanza sul Titano. Il personale in divisa avvistato davanti al centro commerciale Atlante agli inizi di aprile non apparteneva alle forze dell’ordine italiane ma ad un istituto di vigilanza privato sammarinese. A stabilirlo è il segretario di Stato agli Esteri Pasquale Valentini rispondendo all’interpellanza depositata a metà aprile dal consigliere di Sinistra unita Ivan Foschi.

L’ex segretario di Stato alla Giustizia aveva chiesto a Valentini lumi circa un evento inquietante. “Alcuni cittadini – ha scritto Foschi – hanno riferito che nelle prime ore di venerdi 4 aprile, e più precisamente intorno alle ore 6, un’automobile della Guardia di Finanza italiana stazionava sul piazzale anti- stante il centro commer- ciale Atlante con i due militari al di fuori come se avessero istituito una vera e propria postazio- ne di controllo”.

Quindi il consigliere ha chiesto se il fatto era vero, se forze dell’ordine e governo ne fossero a conoscenza ed eventualmente se l’Esecutivo intendesse prendere provvedimenti con le autorità italiane. Inoltre veniva chiesto cosa prevedono le procedure in questi casi e un censimento degli ultimi episodi.

La risposta è arrivata il 12 maggio. Valentini innanzitutto specifica che “non sono pervenute segnalazioni di sconfinamento nella circostanza indicata” e che “dalle telecamere disponibili non sono state scorte nell’arco temporale indicato auto delle Forze di polizia italiane in territorio sammarinese”. Quella mattina del 6 aprile, secondo il segretario di Stato, la cosa più simile ad un auto della Finanza nei pressi dell’Atlante è stata la vettura della vigilanza privata, sul posto

“poco prima dell’orario indicato” come testimoniato dalle “telecamere presenti nel centro storico”.

Il mezzo poteva essere confuso perché, scrive Valentini, il mezzo aveva targa italiana e le livree dell’istituto sammarinese che riporta una fascia anche di colore giallo sulla fiancata. Inoltre il personale dell’istituto, “intento alle attività assegnate” era vestito con uniforme autorizzata mimetica e basco verde.

Valentini nella sua risposta non riporta gli ultimi episodi ma spiega la procedura in caso di sconfino. Per prima cosa “si procede sempre alla identificazione dei soggetti che hanno sconfinato e del Comando di appartenenza degli stessi, inviando segnalazione del fatto alla Segreteria di Stato. Dopodiché la segreteria di Stato per gli Affari Esteri procede a segnalare l’accaduto all’Ambasciata d’Italia a San Marino elevando formale protesta sulla violazione dei confini dello Stato”.

Il segretario infine sottolinea come con il nuovo decreto 75 del 2014, quello sulle telecamere, “si potrà procedere al completamento dell’installazione delle telecamere nei punti significativi del territorio”. La Tribuna