San Marino. Villa Manzoni: Mariele Ventre, la sua storia, il suo coro venerdì 23 giugno

Mariele Ventre ci ha lasciato un esempio di umanesimo cristiano, di protagonismo femminile e di attenzione all’arte come rifrazione di Dio.
Dagli archivi della Fondazione a lei dedicata, la corrispondenza inedita della direttrice dello Zecchino d’Oro e del Piccolo Coro dell’Antoniano, alla presenza della sorella Maria Antonietta, del giornalista Giuliano Musi, dell’Editore Roberto Mugavero
e con la preziosa esibizione dei ragazzi che la stessa Mariele ha educato al canto.

Mariele Ventre: tutti noi la ricordiamo sempre sorridente a dirigere il Piccolo Coro dell’Antoniano nelle tante edizioni dello Zecchino d’Oro. Adesso, quei bambini che lei stessa ha educato al canto, si sono ritrovati e hanno creato un altro coro, che canta le canzoni di quella volta là, con la stessa bravura e con lo stesso pathos. In senso ironico li chiamano “I Vecchioni”, ma sono ragazzi di trent’anni, o poco più. Saranno loro a fare da sottofondo canoro al salotto letterario tutto dedicato alla figura, ancora tutta da scoprire, di questa grande donna.
È la Mariele che emerge dalla sua fittissima corrispondenza, raccolta dal giornalista Giuliano Musi in un libro edito da Minerva: “Lettere da Mariele… oltre le note dello Zecchino d’Oro”. La Mariele pianista di altissimo livello, diplomata a pieni voti al Conservatorio di Milano. La Mariele missionaria e ferrea direttrice di piccoli coristi a cui insegnava a cantare in maniera impeccabile, grazie al suo personalissimo metodo didattico – canoro. La Mariele profondamente religiosa, nella sua radicata convinzione che la musica, il canto, l’educazione dei bambini che le venivano affidati, fossero una maniera di aiutare il prossimo, che era lo scopo primario della sua vita.
Le sue lettere rivelano un livello di vita francescano, dove povertà e grandissimo impegno nel lavoro erano una forma di elevazione dello spirito. E al padre che le diceva: “Non ti hanno ripreso in tivù” lei rispondeva “Non sono mica una diva!”
La corrispondenza era parte integrante della sua missione. La sorella Maria Antonietta, che sarà presente a Villa Manzoni, racconta che Mariele viveva in famiglia, come lei, e che riceveva lettere e cartoline a tonnellate, alle quali rispondeva sempre a tutte personalmente. La stessa famiglia ha deciso di pubblicare una parte di questo immenso epistolario, perché ritenuto rilevante per la conoscenza dei vari aspetti della sua personalità, della sua vita e della sua attività.
Sarà una serata di grandi emozioni, di sentimenti e di canzoni che noi tutti non abbiamo mai dimenticato, per il prossimo appuntamento del salotto letterario, con protagonisti di una levatura morale, culturale e artistica sbalorditiva. Una serata del tutto originale, che va ad inserirsi nel progetto di Ente Cassa Faetano come una preziosa perla.