Mi autodenuncio: a volte, la mattina, bacio mia moglie mentre ancora dorme, poco prima di svegliarci (a volte lo fa pure lei…). E visto che sono in vena di confessioni e non posso più portare oltre con me questo fardello, ammetto che lo faccio anche con le mie figlie: in questo caso tornando spesso e volentieri a casa tardi, quando già dormono, capita di dare loro un bacetto galeotto sulla fronte. Perché dico tutto questo? Semplice: dopo avere letto delle polemiche su Biancaneve non so più cosa è giusto e che cosa è sbagliato. Ho perso le mie certezze e mi sento una persona malvagia… Per chi non lo sapesse, secondo due colleghe del SfGate online, per quanto riguarda il bacio che Biancaneve riceve dal Principe azzurro per risvegliarla e riportarla alla vita, non essendo consensuale (essendo lei appunto addormentata), ebbene “non si può parlare di vero amore se qualcuno non sa cosa sta succedendo”. Il problema che pongono le giornaliste è di tipo educativo: davanti a un bambino (o meglio, una bambina), come spiegargli o spiegarle che un bacio può essere dato all’insaputa di chi lo riceve? Tutta questa passività è così romantica o pone un problema di modello un tantino troppo passivo? Le giornaliste scrivono letteralmente: “Non abbiamo già stabilito che il consenso è un tema rilevante nei primi film Disney? Che insegnare ai bambini che non va bene il bacio se entrambe le persone non sono d’accordo?”. C’è così chi parla senza mezzi termini di violenza sessuale e chi richiede che la Disney corregga la favola. Al di là del tono canzonatorio e provocatorio col quale ho introdotto l’articolo, l’argomento è drammaticamente serio e di attualità e approfitto della festa della mamma per rientrarci. La violenza sulle donne non va sottovalutata o banalizzata. In Italia e San Marino non passa quasi giorno che la cronaca non ci riporti fatti inquietanti. Con la legge cosiddetta “codice rosso” l’Italia ha fatto grossi passi in avanti per tutelare le vittime, reprimere e per quanto possibile prevenire i reati di genere. Ma la strada è ancora lunga e certamente passa dalla cultura, dalla sensibilizzazione sul tema che deve partire sin da giovani. E i cartoni animati nel bene e nel male svolgono un ruolo importantissimo, non c’è ombra di dubbio. Tuttavia fare passare qualsiasi cosa come “violenza sessuale”, rischia – lo ribadisco – di banalizzare la materia ed essere controproducente. Le violenze reali vanno sottolineate e punite, il resto ha solo risvolti negativi e si tolgono risorse preziose ed attenzione verso un fenomeno in crescita. Nel caso specifico Biancaneve e il Principe azzurro non sono estranei: il loro rapporto è già forte e consolidato. E il Principe sa che solo il bacio del vero amore può risvegliare dalla morte la ragazza. Il suo pertanto è un atto caritatevole, fatto alla presenza dei nani, che sono dunque “testimoni” della sua condotta. E ancora, dopo il bacio Biancaneve e il Principe vivranno insieme per sempre. Non ci sono dubbi quindi sulla consensualità e sulla castità e innocenza del gesto. Insomma come richiamavo all’inizio del ragionamento, condannare il Principe sarebbe come puntare il dito contro tutte quelle coppie felici che dormono assieme e svegliano il proprio amato/amata con un bacetto sulla bocca. Personalmente trovo che non ci sia nulla di più bello, anzi lo ho fatto proprio questa mattina in occasione della festa della mamma, con la madre delle mie stupende bambine. Giusto allora cogliere ogni occasione per tenere i fari bene accesi, ma cerchiamo di non rendere il dibattito sulla violenza di genere un circo, fatto di idiozie e insulsaggini, perché si rischia di ottenere l’effetto contrario. Per concludere non credo serva spiegare alcunché, in questo caso, a un bimbo o a una bimba che guarda Biancaneve visto che appare tutto sin troppo chiaro, né tantomeno credo la Disney debba tagliare o modificare qualcosa di questo intramontabile classico! Non so voi, ma almeno in questo caso, io sto con il Principe azzurro.
David Oddone