Si è conclusa con 262 partecipazioni l’indagine promossa dalla CSU in occasione dell’8 marzo, basata su un questionario anonimo dal titolo “L’8 contro violenza, molestie e discriminazioni sul lavoro”, disponibile online per tutto il mese scorso sui siti ufficiali di CSdL e CDLS. L’iniziativa, aperta a tutte le persone – lavoratrici e non – era composta da ventiquattro domande a risposta chiusa e due a risposta aperta, con l’obiettivo di raccogliere dati utili a supportare le azioni sindacali di contrasto alla violenza, alle molestie e alle discriminazioni nei luoghi di lavoro, nonché a orientare le future attività di formazione e informazione.

La CSU ci tiene a ringraziare tutti coloro che hanno partecipato all’indagine, ribadendo il ruolo chiave che le testimonianze dirette possono giocare nel combattere violenze e molestie dentro e fuori dai luoghi di lavoro, per aiutare un cambiamento culturale di cui si ha un disperato bisogno.

I RISULTATI

Dall’analisi delle 262 risposte raccolte emergono dati significativi e, in alcuni casi, profondamente preoccupanti. È utile innanzitutto delineare il profilo delle persone che hanno partecipato. L’84% dei rispondenti sono donne, dato che evidenzia un differente livello di attenzione e sensibilità verso il tema. Anche la distribuzione per età è indicativa: oltre il 50% delle risposte proviene da persone con meno di 46 anni. Un segnale incoraggiante emerge dal livello di consapevolezza delle persone coinvolte: la platea raggiunta da questa prima fase della campagna si dimostra infatti ben informata, con circa l’84% dei rispondenti che dichiara di possedere una conoscenza del fenomeno sufficiente o superiore, e il 66,8% afferma di essere consapevole della definizione di molestia. Tuttavia, i dati più critici non mancano. Colpisce profondamente il fatto che il 58% dei rispondenti, pari a 152 persone, dichiara di aver subito violenza – di genere, sessuale, psicologica o economica – nel corso della propria carriera lavorativa. Un dato allarmante, che conferma quanto questi episodi siano più frequenti di quanto spesso si immagini, e quanto sia urgente continuare con campagne di sensibilizzazione mirate al fine di invertire questo trend. Un altro aspetto rilevante riguarda l’assenza, o la scarsa visibilità, di regolamenti interni nei luoghi di lavoro per il contrasto delle molestie: una lacuna che contribuisce alla percezione, da parte del 62,6% dei partecipanti, di un livello di sensibilità sul fenomeno inadeguato o comunque non sufficiente all’interno dell’ambiente lavorativo. È infine importante evidenziare come, tra le risposte aperte, sia emersa con frequenza la richiesta di garantire una maggiore attendibilità delle segnalazioni anonime da parte di terzi, per facilitare l’avvio di indagini efficaci. Si tratta di una tematica cruciale, su cui la Centrale Sindacale Unitaria si è già espressa più volte, ribadendo la necessità di strumenti che tutelino chi segnala, senza compromettere la possibilità di intervenire concretamente. In questo senso, è fondamentale anche favorire attivamente la possibilità di segnalare in forma anonima, attraverso canali sicuri e accessibili, affinché chi è testimone di episodi di violenza o molestie non sia scoraggiato dal timore di ritorsioni o isolamento. Ripartire da qui è fondamentale: rafforzare gli strumenti di tutela e promuovere una cultura del rispetto e della parità è una responsabilità collettiva. Il Sindacato, in questo contesto, emerge come un punto di riferimento importante, in cui lavoratrici e lavoratori continuano a riporre fiducia per un cambiamento reale.

UN FENOMENO REALE, DA AFFRONTARE CON DECISIONE

“Questi numeri – commentano i Segretari Generali di CSdL e CDLS – ci confermano che la strada da percorrere è ancora lunga. È fondamentale che le istituzioni, le Associazioni Datoriali e le Organizzazioni Sindacali uniscano le forze per prevenire e contrastare in modo strutturale la violenza e le discriminazioni. Il silenzio non è più un’opzione.”

VERSO NUOVE AZIONI DI SENSIBILIZZAZIONE E FORMAZIONE

I dati raccolti costituiranno la base per la programmazione di nuove campagne di sensibilizzazione e percorsi formativi rivolti a lavoratrici, lavoratori e rappresentanti sindacali. L’obiettivo è creare ambienti di lavoro sicuri, inclusivi e rispettosi della dignità di ogni persona. Nel corso delle prossime settimane, saranno pubblicate analisi più approfondite, finalizzate a individuare relazioni significative tra le variabili emerse e ad arricchire ulteriormente la comprensione del fenomeno.

Comunicato Stampa – Centrale Sindacale Unitaria