San Marino, violenza sul lavoro: dipendente picchiato dal datore di lavoro finisce in ospedale. USL denuncia il nuovo caso e chiede tutele urgenti

A San Marino la violenza sul lavoro non è più un’eccezione. Lo afferma con preoccupazione l’Unione Sammarinese dei Lavoratori (USL), che in una nota durissima denuncia l’ultimo episodio in ordine di tempo: un dipendente sarebbe stato aggredito fisicamente dal proprio datore di lavoro, dopo avergli rivolto una semplice richiesta.

Un fatto che, per gravità, si unisce a una catena di episodi sempre più ricorrenti nei contesti occupazionali del Titano. Secondo quanto ricostruito dall’organizzazione sindacale, il lavoratore, dopo l’aggressione, si è recato al Pronto Soccorso dove gli è stata diagnosticata una prognosi di alcuni giorni. Successivamente ha sporto denuncia presso le autorità competenti e ha segnalato il fatto anche all’interno dell’Osservatorio promosso dalla stessa USL.

L’episodio, già di per sé inquietante, si inserisce in un contesto più ampio che – sempre secondo l’USL – segnala una pericolosa diffusione di comportamenti violenti sul posto di lavoro. Solo pochi mesi fa, infatti, una giovane lavoratrice sarebbe stata aggredita da un collega davanti ai titolari dell’azienda, i quali, pur esprimendo solidarietà verbale, avrebbero deciso di non intervenire, dichiarando di non poter fare a meno della professionalità dell’aggressore. La conseguenza? La vittima si è vista costretta a lasciare il lavoro per paura di ulteriori violenze, senza alcuna rete di protezione o ammortizzatore sociale.

Situazioni come queste, osserva la USL, si potrebbero affrontare con strumenti normativi più efficaci. In particolare, il sindacato richiama l’attenzione sull’urgenza di introdurre disposizioni che rendano possibile il ricorso agli ammortizzatori sociali in caso di dimissioni per giusta causa, per proteggere chi si ritrova a dover lasciare il proprio impiego dopo aver subito abusi o molestie. Allo stesso modo, anche i datori di lavoro, evidenzia l’organizzazione, dovrebbero essere messi nelle condizioni di adottare contromisure tempestive fin dai primi segnali di disagio.

Il sindacato sottolinea anche l’importanza delle testimonianze di chi assiste a episodi del genere: chi ha visto, è l’appello, ha il dovere morale di farsi avanti per ristabilire un minimo di giustizia e dare forza a chi denuncia. Una scelta tutt’altro che semplice, specie per chi vive in condizioni di fragilità economica e teme ritorsioni o la perdita del posto.

Ma proprio grazie a una crescente consapevolezza dei propri diritti, si moltiplicano – fa sapere la USL – i casi di lavoratori che decidono di non restare in silenzio. E se da un lato questo è un segnale incoraggiante, dall’altro rappresenta anche la conferma di un problema sistemico che richiede risposte strutturali.

Nel comunicato diffuso oggi, martedì 15 luglio 2025, l’Unione Sammarinese dei Lavoratori ribadisce dunque la necessità di un intervento rapido e concreto da parte delle istituzioni per fermare un’escalation che rischia di normalizzare l’inaccettabile. Per il sindacato, ciò che emerge in superficie potrebbe essere solo la parte visibile di un fenomeno ben più ampio.

Lavoratore picchiato dal datore di lavoro – il comunicato stampa integrale di USL