Questi i passaggi fondamentali dell’importante decisione del Consiglio di Disciplina dell’Ordine dei Giornalisti dell’Emilia Romagna che ha sciolto le riserve nel giudizio disciplinare pendente a Bologna nei confronti di David Oddone. Il procedimento si era aperto a seguito della condanna riportata a San Marino da Oddone per truffa alle assicurazioni per la valutazione di eventuali profili di responsabilità disciplinare a carico del giornalista che, oltre che a San Marino, è iscritto anche all’ordine italiano.
Quest’oggi il Consiglio di Disciplina, notificando la propria decisione anche al Direttivo della Consulta per l’Informazione di San Marino che aveva richiesto l’apertura del procedimento disciplinare anche da parte dell’ordine italiano, ha deciso di sospendere la decisione. Il motivo? La richiesta da parte della difesa di Oddone – assitito dall’Avv. Stefano Pagliai di Firenze – di attendere il responso da parte della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo sulle violazioni denunciate contro la sentenza di appello emessa dal Tribunale di San Marino. Tutto rinviato a data da destinarsi quindi? Non pare proprio in quanto il Consiglio di Disciplina, proprio in considerazione dei rilievi difensivi, ha espresso valutazioni molto severe dopo aver attentamente valutato le carte del processo e sentito tutte le parti in causa. La difesa di Oddone, infatti, aveva sostenuto che il processo fosse stato pesantemente inquinato da ragioni di inimicizia tra Oddone e gli agenti della Polizia Civile che avevano indagato su di lui. “E’ risultata palese l’inimicizia fra alcuni esponenti della Polizia Civile e Oddone riconducibile non ad una multa stradale ma al lavoro giornalistico di Oddone che ha denunciato i comportamenti di alcuni agenti sammarinesi […]. Anomale, inoltre, sono apparse le verifiche sugli incidenti stradali effettuate dagli esponenti della Polizia Civile (gli stessi che avevano gravi ragioni di inimicizia nei confronti di Oddone) per quanto attiene il metodo di screening“. Ma non basta, si sono aggiunte pesanti considerazioni anche sul processo sammarinese: “va pure sottolineato che il processo sammarinese, se paragonato alle caratteristiche della legislazione italiana, ha offerto scarse garanzie all’imputato“. L’avv. Stefano Pagliai, contattato dalla nostra redazione, ci ha dichiarato di essere “molto soddisfatto. E’ ovviamente una decisione interlocutoria in attesa del pronunciamento di Strasburgo ma mi permetta di notare come un organo terzo – e lontano dalle dinamiche sammarinesi – abbia condiviso le nostre valutazioni sul fatto che il processo che si è svolto a San Marino non sia stato rispettoso delle garanzie dell’imputato e sia stato caratterizzato dalla scarsa imparzialità di chi ha indagato su Oddone. Valutazioni che però, me lo lasci dire, lasciano l’amaro in bocca su quello che è lo stato della libertà di stampa e dei giornalisti a San Marino“. Non finisce quindi qua, gli abbiamo chiesto: “non finisce sicuramente qua. Rimangono ancora molti passaggi da affrontare ma questa decisione di oggi ci conforta sulla bontà e validità delle nostre ragioni“.