Ieri alla Camera dei Deputati italiana la direttrice dell’Agenzia delle Entrate ha letto il nuovo bilancio:
tra i Paesi maggiormente interessati emerge San Marino.
“Emerse attività dall’estero per 61,7 miliardi di euro”.
Ieri pomeriggio alla Camera dei Deputati italiana a Roma si è parlato di nuovo di voluntary disclosure e della Repubblica di San Marino. A citare il Titano è stata la direttrice dell’Agenzia delle Entrate Rossella Orlandi durante l’audizione in commissione Finanze. La Orlandi nel suo intervento ha fatto il bilancio sulle violazioni scali commesse no al 30 settembre 2014. “Il valore totale degli investimenti – ha detto la Orlandi in Commissione Finanze – e delle attività estere di natura finanziaria, oggetto della procedura di emersione, ammonta a circa 61,7 miliardi di euro”. Tra gli Stati che hanno partecipato alla collaborazione volontaria internazionale, la Orlandi ha citato anche San Marino: “Oltre 129mila le istanze pervenute – ha sottolineato infatti – e gli Stati maggiormente interessati dalla emersione sono stati Monaco, Bahamas, Singapore, Lussemburgo, San Marino e Liechtenstein”. Dalle ultime rilevazioni effettuate alla data del 28 febbraio scorso, ha concluso la direttrice, “la lavorazione delle istanze risulta pressoché conclusa”. Il 2016 è stato quindi un anno record per il recupero dell’evasione pregressa con 19 miliardi di euro: lo ha detto il direttore dell’Agenzia, Rossella Orlandi un una audizione alla Commissione Finanze della Camera. Rispetto al 2015 (14,9 miliardi) si registra un aumento del 28% mentre rispetto al 2007 (6,4 miliardi) la cifra è triplicata. Dei 19 miliardi 10,5 derivano da attività di controllo sostanziale (è inclusa la volontary disclosure) mentre 8 miliardi sono frutto di attività di liquidazione. La Tribuna