“Noi abbiamo ancora oggi oltre 13.000 cittadini sammarinesi che risiedono all’estero, ai quali, nel 2008 con la modifica alla legge elettorale abbiamo tolto un ‘diritto’, abbiamo creato cittadini di serie ‘A’, quelli residenti in territorio, e cittadini si serie ‘B’, quelli residenti all’estero. Abbiamo tolto il voto di preferenza , valutando che il voto del cittadino all’estero potesse venire ‘manipolato e indirizzato da poteri vari’, per poi accorgersi nelle ultime elezioni che il voto estero non modificava i risultati e ricalcava le preferenze espresse dai residenti in territorio”.
Così interveniva in Consiglio Grande e Generale nel marzo del 2014 Giovanni Francesco Ugolini, consigliere democristiano che anche oggi, alla luce delle recenti dichiarazioni del segretario di Stato al Turismo Teodoro Lonfernini, conferma la sua volontà di ripristinare il voto di preferenza ai sammarinesi residenti all’estero.
Ugolini intervenne in occasione della discussione dell’istanza d’Arengo, poi bocciata, in cui gli istanti chiedevano di istituire due collegi esteri per risolvere la questione dei residenti esteri.
Nel suo intervento Ugolini ha spiegato come le norme adottate nel 2008 abbiano invece “creato un periodo di caccia alle Streghe e umiliato moltissimi cittadini all’estero che lavorano e si impegnano in ogni luogo del mondo per far conoscere e valorizzare il loro e nostro Paese”.
L’ex Reggente Dc, ricordò in quella occasione come due anni prima fosse stata presentata la legge di riforma della consulta dei cittadini residenti all’estero, che ridava “pieni poteri a questa istituzione, che lavora e si impegna non solo per la realtà dei sammarinesi all’Estero, ma soprattutto per il proprio Paese d’origine che li vede protagonisti di diverse realtà linguistiche e storiche. La consulta che si riunisce a San Marino 2 volte all’anno, è il momento e il luogo di dibattiti ed interventi che mostrano in maniera chiara ed esplicita che la lontananza geografica non cancella o ridimensiona la cittadinanza attiva.
In consulta ho visto riconfermato l’interesse e la preoccupazione per la realtà sociale, politica ed economica della nostra Repubblica”.
Nel suo intervento, Ugolini chiedeva che in vista delle future elezioni, venisse istituito “quel tavolo di lavoro tra tutte le forze politiche e Consulta per affrontare l’argomento e trovare una soluzione che sani questa frattura”, quella cioè del voto cono preferenza. “Tutti i cittadini – dichiarò infatti in Consiglio – devono avere gli stessi diritti e doveri, e la residenza fuori territorio non deve essere un handicap o un limite, ma un valore aggiunto, una ricchezza di cui la nostra piccola repubblica può e deve beneficiare, perché, per un Piccolo Stato il proprio cittadino è una grande risorsa sia se risiede in territorio, sia se risiede all’estero. E quindi ai nostri cittadini residenti all’estero deve essere assicurato il pieno esercizio del diritto di voto, e in particolare a distanza, attraverso la predisposizione di idonee modalità, come sta già avvenendo in diversi stati europei e negli Stati Uniti. Siamo un piccolo ma grande popolo, e uguali diritti, ci renderanno più uniti e unici”.
Il quesito referendario
in tema quindi resta di grande attualità. Al suo ritorno dalla visita alle comunità sammarinesi d’America, infatti, il segretario Lonfernini, proprio dalla colonne di San Marino oggi, è intervenuto spiegando come lui sia personalmente favorevole a ridare la preferenza ai sammarinesi residenti all’estero, passando in questa fase attraverso la possibilità di una preferenza unica (la legge attuale ne consente fino a tre per i residenti in Patria).
Una apertura che è piaciuta ai promotori referendari, che proprio in uno dei 7 quesiti che intendono nei prossimi giorni sottoporre ai Garanti, propongono che sia modificata la legge elettorale, consentendo a tutti i cittadini sammarinesi, ovunque residenti il voto con preferenza, ma con preferenza unica.
“L’intento è duplice – spiega il portavoce del quesito sulla preferenza unica, Erik Casali – e cioè di eliminare le cordate elettorali, ma anche di ridare il voto di preferenza agli esteri. Trovo molto interessante quanto ha dichiarato su San Marino oggi il segretario Lonfernini – ha aggiunto Casali – che tra l’altro nel 2008 sosteneva assieme a noi il referendum per la preferenza unica, dimostrando quindi coerenza con le sue idee”.
Per Casali la proposta di ridare la preferenza anche agli esteri è una “operazione pacificatrice tra residenti esteri e residenti in Repubblica. Ci sono le prove – aggiunge – che senza la loro preferenza non sia comunque cambiato nulla e solo il fatto di esprimere una preferenza unica eliminerà le cordate”. (…) San Marino Oggi