Abbiamo ascoltato attentamente l’appello lanciato dagli industriali. E non potrebbe essere altrimenti visto che sono loro il cuore pulsante del Paese. Coloro che danno lavoro e che ci mettono i soldi. I primi a subire gli effetti della politica, siano essi negativi, o positivi. Fra i tanti disastri di questa infausta legislatura c’è stato il mancato confronto. Adesso.sm non ha mai ascoltato alcuno ed ha imposto sempre le proprie decisioni in barba ad associazioni datoriali e parti sociali. Siamo dunque convinti che la parola d’ordine in futuro debba essere condivisione. Ma qui ci fermiamo. Non creda chi, anche in questi giorni, sta puntando la propria campagna elettorale sulla contrapposizione, l’odio e la menzogna, di trovare sponda nel nuovo governo. Condivisione non significa grandi ammucchiate. Solo i sammarinesi con il loro voto decideranno chi li governerà e nessun altro. Si scordi qualcuno accordi sottobanco o stratagemmi – per esempio tavoli o sgabelli… – per tornare in auge qualora i cittadini decidessero di bocciarli. Serve un governo forte che non deve essere necessariamente ampio nelle sigle. Deve essere soprattutto capace di fare delle scelte, anche impopolari. Deve mettere all’angolo i pirati della finanza e chi ancora oggi li spalleggia e sta facendo di tutto per riportarli in sella. Deve staccarsi da chi nonostante tre anni di cattiverie, vendette, colpi bassi, liste di proscrizione, non ha ancora chiesto scusa e sfoggia un sorriso come se nulla fosse accaduto. I cittadini invece devono essere consapevoli e non dimenticare che il disastro, lo scempio, il debito, le banche chiuse, la giustizia in tilt, il caso targhe, la nulla politica estera, i medici in rivolta, la politica clientelare, il territorio martoriato, il turismo in crisi, l’apertura indiscriminata ai frontalieri, le ingerenze politiche nei media hanno un nome e un cognome: Adesso.sm, ovvero Repubblica Futura e Libera. Il popolo è sempre e comunque sovrano dunque l’8 Dicembre dovrà scegliere se dare nuovamente fiducia a chi ha distrutto il presente e ipotecato il nostro futuro, oppure voltare pagina.
Repubblica Sm