Alcuni mesi fa avevo scritto che l’atteggiamento clientelare accentuato del governo faceva prevedere una consultazione elettorale anticipata. In questi giorni, dopo l’assordante silenzio dei mesi scorsi e dopo l’arresto eccellente, si è aperto il dibattito, facendo emergere la contrarietà del governo e dei partiti che lo stampellano, e la posizione favorevole dei movimenti.
E’ chiaro che il governo nato dal voto di scambio è illegittimo come gran parte del Consiglio, ma lo sono stati anche i 15 governi del trentennio, compreso quello del colpo di stato bianco del 1986. Tutte le elezioni hanno dato la vittoria ai partiti del voto di scambio. Del resto, questa non è solo la mia opinione. I Commissari della Legge scrivono che “ le indagini giudiziarie hanno rilevato come i partiti di governo siano stati il crocevia della politica corrotta”.
Ebbene, il ricorso ad elezioni anticipate lascerebbe la gestione governativa proprio al “crocevia della politica corrotta” che con l’aiuto della cricca ed altri amici di merende troverebbe la maniera di mantenere il potere e sbeffeggiare la parte sana del Paese che, pur in silenzio, resiste ancora al clientelismo, alle ruberie, ai traffici, alla mafia, alle obbedienze massoniche, alla disoccupazione, allo sfacelo morale e civile, al declino economico, allo spreco del denaro pubblico.
Solo un governo di emergenza democratica presieduto dalla Reggenza, con il compito di affrontare i problemi contingenti e di condurre, con prudenza e lungimiranza, alle Elezioni, può tutelare gli interessi generali della Repubblica. Un governo della Reggenza formato da poche persone che rappresentino l’intero Paese, che non abbiano partecipato a precedenti governi e che non possano candidarsi alle prossime Elezioni che potrebbero tenersi anche alla normale scadenza, se tutto funziona bene. In questo modo è possibile aprire la strada ad un cambiamento di sistema e ad un radicale rinnovamento di persone, di metodi e di amministrazione. E’ fondamentale che il “crocevia della corruzione” che indegnamente governa, venga messo da parte. Non si possono lasciare i topi a guardia del formaggio anche se ne è rimasto poco.
Emilio Della Balda