Il voto di preferenza con uguali diritti tra i cittadini è stato un po’ il tema di fondo dei residenti all’estero riuniti ieri e oggi nei lavori della Consulta, all’Hotel San Giuseppe di Valdragone.
Altro tema caldo le discriminazioni che si sono create con la legge sulla cittadinanza, che ha di fatto prodotto delle differenze anche all’interno degli stessi nuclei famigliari, tra fratelli che rientravano nella possibilità di avere la cittadinanza della madre e fratelli no.
Sul voto estero la richiesta è stata duplice, sia quella di riottenere il voto di preferenza, sia quella di poter votare anche tramite i consolati.
Una richiesta, quest’ultima, che dalla consulta è arrivata anche per i prossimi referendum.
Questioni poste ieri al segretario di Stato agli interni Gian Carlo Venturini che ha fatto una grande ammissione ai residenti esteri parlando di una ferita aperta e assicurando la disponibilità delle forze politiche a sedersi attorno a un tavolo con i rappresentanti della consulta per trovare una soluzione definitiva.
I toni all’interno della platea sono stati anche accesi, in particolare un appello: “Sono anni che facciamo queste richieste, almeno diteci ‘Si’ o ‘No'”.
Il presidente Otello Pedini, riproposto per un altro mandato alla presidenza e che l’assemblea dovrebbe ratificare nella seduta di oggi, ha puntato il dito anche sulla tecnologia che potrebbe semplificare incombenze pratiche per i cittadini esteri.
Tra queste, dalla platea è arrivata anche la richiesta che sia possibile, in vista dei prossimi referendum, che si possa anche raccogliere le firme all’estero, magari nei consolati. Tra i temi infatti proposti nei quesiti, quello di ridurre ad una sola le preferenze in scheda, ma che tale facoltà sia estesa anche ai cittadini residenti all’estero, cosa che oggi è preclusa. (…)
San Marino Oggi