San Marino. Voto SI’, perchè ritengo giusto il diritto alla vita di un bimbo solo se è “perfetto”. I bimbi “imperfetti” si sopprimano pure … di Enrico Lazzari

Sono, seppure senza convinzione, favorevole alla regolamentazione legislativa dell’aborto.

Del resto, neppure la scienza è in grado di rispondere con certezza e univocità su cosa sia il feto fino al terzo mese di sviluppo. Forse è una vita, forse un mero grumo di cellule che si preparano a diventare vita.

Ma domenica, dopodomani, se votassi sul Titano non avrei alcun dubbio: NO… Senza esitazioni, senza se e senza ma!

Perchè quel quesito non si limita a imporre al legislatore di legalizzare l’aborto, inteso come interruzione di gravidanza entro il terzo mese dal concepimento. Si spinge oltre… Molto, troppo oltre ogni limite etico, morale e -a mio modesto parere, nonostante il Collegio Garante, ritendolo ammissibile, sia di diverso avviso- in palese violazione di principi cardine del diritto poichè sembra violare l’essenza di uguaglianza fra esseri umani nomodotati o diversamente abili.

E, se non lo facesse realmente nel Diritto, lo fa in maniera palese dal punto di vista etico e morale.

Nessuno, fra due giorni, potrà ignorare questa condizione. Nè, visto il carattere propositivo dei referendum sammarinesi, potrà farlo il legislatore, il quale dovrà predisporre e introdurre nell’ordinamento una norma che rispetti il quesito referendario.

Se vincerà il sì, presto, la Repubblica di San Marino avvalorerà il principio che la vita di un essere “anormale” o “malformato”, di un individuo diversamente abile vale meno di quella di un suo simile normodotato.

Sul Titano, come fu nella vecchia Germania Nazista e non solo (so che il parallelismo è forte, ma purtroppo è sensato), si conferirà, oltre il terzo mese dal concepimento, il diritto imprescindibile alla vita solo per i bambini normodotati.

E, negli stessi termini, lo si negherà ai bimbi afflitti da “malformazioni” o da “anormalità”.

Vergognoso per uno stato civile, laico o cattolico che esso sia.

“Ma lo si fa per tutelare la madre”, tentano di giustificare l’aberrante “innovazione” in tanti. Sì, viene da rispondere, per tutelarla da gravi disagi psicologici derivanti dal portare in grembo un bimbo diversamente abile.

Vergognoso… in quel frangente, ogni donna, dimostrando – e non sarà difficile farlo anche non sussistendo il pericolo di vita – di subire un grave disagio anche solo psicologico, che sia al quarto, quinto o sesto mese – e teoricamente anche oltre – potrà interrompere la sua gravidanza.

Ma solo, si ricordi, se in grembo porta un bimbo non perfetto. Se il bimbo è perfetto non c’è disagio psicologico che tenga: oltre il terzo mese non potrà abortire.

Come e chi, senza crisi di coscienza, magari dopo aver costruito una carriera politica denunciando le abominevoli discriminazioni della storia, può accettare una discriminazione simile che mette a repentaglio il diritto alla vita di una categoria?

Del resto, se oggi diventa lecito conferire diversi gradi di diritto alla vita fra individui abili e diversamente abili, perchè un domani non si potrebbe fare fra bianchi e neri, fra sammarinesi o rom, fra ricchi e poveri, fra “ignoranti” e laureati, fra cattolici o ebrei?

Perchè, cari sammarinesi, votereste Sì ad un referendum che permette di uccidere un individuo, più o meno formato, ma solo se diversamente abile? Provarte a chiedervelo…

Enrico Lazzari