San Marino. Vulcano. ASSOLTI i sammarinesi Roberto Zavoli e Leonardo Raimoni, condannato Vallefuoco, Agostinelli e Mariniello

Francesco VallefuocoASSOLTI i sammarinesi Roberto Zavoli e Leonardo Raimoni. A oltre un anno dal suo inizio ieri al tribunale di Rimini si è concluso con la sentenza di primo grado il processo Vulcano’. Tredici le persone imputate per estorsione ed usura aggravate dal metodo mafioso commesse tra la riviera romagnola e San Marino nel 2010 e nel gennaio 2011. La pena più pesante, decisa dalla corte presieduta da Massimo di Patria e composta anche dai giudici Silvia Corinaldesi e Raffaella Ceccarelli, è stata per Giovanni Formicola ed Ernesto Luciano condannati a 7 anni di carcere. Cinque anni e 6 mesi per Sergio Romano, 4 anni e 6 mesi per Francesco Vallefuoco, 4 anni per Francesco Sinatra, Giuseppe Mariniello e Francesco Agostinelli, 3 anni e 9 mesi la pena per Pasquale Maisto e Massimo Venosa. Assolti Zavoli e Leonardi, il primo «perché il fatto non sussiste», il secondo «per non aver commesso il fatto», recita la sentenza letta ieri in aula. PER LA MAGGIOR parte degli imputati il pm della Dda di Bologna, Enrico Cieri aveva chiesto pene dai 4 agli 8 anni per aver commesso estorsione nei confronti di alcuni imprenditori della zona, evocando l’appartenenza e la vicinanza a clan di camorra e ai casalesi. Clan che sfruttando la schermo legale di finanziarie sammarinesi (Fincapital) e recupero credito, prestavano denaro agli imprenditori in crisi per poi recuperarlo ad interessi altissimi presumibilmente con lo scopo di impossessarsi delle loro attività economiche. «A PRESCINDERE da una valutazione sulle singole condanne dicono dall’associazione Gruppo antimafia Pio La Torre’ quella del Tribunale di Rimini rappresenta comunque un’importante pronuncia che, in attesa di leggere le motivazioni della sentenza e aspettando Vulcano II (il processo parallelo per associazione a delinquere di stampo mafioso, attualmente in udienza preliminare a Bologna) e i successivi di grado di giudizio, per il momento riconosce anche a livello giudiziario la presenza, tra la riviera romagnola e la Repubblica di San Marino, di soggetti collegati ad importanti ambienti criminali ed inseriti nel mondo economico-finanziario di questa zona, pronti a minacciare imprenditori locali senza timore di ricorrere a metodi esplicitamente violenti. Spiace tuttavia constatare la poca attenzione che questo processo ha ricevuto da parte dell’intera comunità. Sarebbe stato un importante segnale di consapevolezza». Il Resto del Carlino