Mentre in Italia impazza il caso Berlusconi, qui c’e? chi e? alle prese con Procure ed sms da decriptare.
Il tema e? caldissimo sul Titano dopo quanto emerse nel cosiddetto “processo Smi”.
L’attenzione mediatica e? ancora un volta sui file di “Wikileaks”. Si tratta di un’organizzazione internazionale senza scopo di lucro che riceve in modo anonimo, grazie a un contenitore (drop box) protetto da un potente sistema di cifratura, documenti coperti da segreto (di Stato, militare, industriale, bancario) e poi li carica sul proprio sito web. WikiLeaks riceve, in genere, documenti di carattere governativo o aziendale da fonti coperte dall’anonimato.
Il sito e? curato da giornalisti, attivisti, scienziati. I cittadini di ogni parte del mondo possono inviare (sono anzi invitati a farlo) materiale “che porti alla luce comportamenti non etici di governi e aziende” tenuti nascosti. Gran parte dello staff del sito, come gli stessi fondatori del progetto, rimane anonima. Il sito e? stato fondato, tra gli altri, dall’attivista informatico Julian Assange, che ne e? il caporedattore.
A quanto sta emergendo in queste ore, le telefonate tra l’allora premier Silvio Berlusconi e i suoi collaboratori, ma anche conversazioni dirette con leader politici come Benjamin Netanyahu venivano monitorate dallo Special Collection Service (Scs), unita? speciale dell’Nsa che opera sotto copertura diplomatica. E’ quanto emerge dai nuovi file caricati su Wikileaks. E se in Italia sta nascendo un vero e proprio putiferio, tra discussioni in parlamento e richieste di chiarimento all’ambasciatore americano, spuntano email che tirano in ballo – questa volta – la stessa Repubblica di San Marino.
L’argomento e? particolarmente spinoso, visto che parliamo di intercettazioni telefoniche. Quelle che Wikileaks rende note sono alcune mail di una azienda sammarinese che a quanto pare lavorerebbe per diverse procure italiane. A quanto si legge, viene sollecitato di decriptare alcune conversazioni via sms, proprio su richiesta di una specifica procura. Di ulteriori elementi non ce ne sono, dunque non proponiamo alcuna congettura, se non ricordare l’intento con cui Wikileaks mette in rete queste email: “Queste e-mail mostrano il funzionamento interno del settore della controversa sorveglianza globale”.
Si diceva della delicatezza del tema intercettazioni in Repubblica.
Si ricorda in questa sede come una delle questioni preliminari del cosiddetto processo Smi in quel di Roma, riguardasse proprio la questione della inutilizzabilita? delle intercettazioni. Secondo la ricostruzione delle difese, la Procura della Repubblica avrebbe identificato come utenze target dell’attivita? di captazione anche utenze fisse sammarinesi, pertanto ubicate staticamente in territorio straniero, nonche? utenze telefoniche mobili intestate ad operatore sammarinese, intercettando indistintamente tutte le conversazioni transitate su dette utenze, sia con altre utenze italiane che con altre utenze interne allo Stato estero, il tutto senza ricorrere allo strumento della rogatoria internazionale.
David Oddone, La Tribuna