Inizia oggi la lunga sessione consiliare che si concluderà a ridosso del Natale, il 21 dicembre. Mentre risuonano ancora nell’aula le parole pronunciate giovedì scorso durante la sessione straordinaria con la discussione della mozione di sfiducia al Segretario Renzi che si è protratta fino a tarda notte. Per mancanza di spazio non ci sarà possibile riportare i discorsi pronunciati da tutti i consiglieri. Diamo spazio oggi a quello del capogruppo di Rete Gian Matteo Zeppa che alla fine del suo intervento ha detto rivolgendosi al segretario Renzi: “Lei ha dato legittimazione affinché un parere anonimo fosse ritenuto valido per l’eventuale concessione o meno della difesa da parte dello Stato, di un consigliere della Repubblica, denunciata da Francesco Confuorti. (Sono altresì persuaso in maniera convinta che quella denuncia sia stata concordata con qualcuno interno a San Marino…). Lo Stato e lei di conseguenza che dovrebbe governarlo, tutela ed amoreggia con Confuorti e non difende Elena Tonnini, costretta da sola nella difesa del nome di San Marino in Lussemburgo. Il tutto grazie al suo atteggiamento di legittimazione di un parere sottoscritto da un “team” certificato di signor “nessuno”. Lei sta con Confuorti poiché lei non è libero, come non lo è mai stato. Ha scelto di stare con i poteri forti esterni ed anche interni, con i quali colloquia attraverso intimistici sms che da lei non sono mai stati smentiti. Lei, politicamente Renzi non rappresenta più una figura di garanzia per lo Stato. Lei politicamente ha scelto. Ha scelto di essere un politico fazioso. Ha scelto di piegare le leggi a suo uso e consumo. Ha scelto da che parte stare, quando non poteva farlo. E questo non è nelle prerogative previste da un mandato politico garantista che è comunque a termine. Lascerà da gestire i cocci di un vaso rotto. Lei oggi non è solo sfiduciato politicamente. Lei è sfiduciato moralmente e socialmente per non aver garantito che la Giustizia potesse essere libera e scevra da qualsiasi tipo di influenza. Lei ha attentato al diritto imprescindibile secondo cui “la legge debba essere uguale per tutti”. Ciò che in vigore è la sua legge, fatta con regole da saloon. E chi non rientra nel suo, o vostro, cerchio magico viene annientato”. Parole meno dure quelle pronunciate dal collega di partito Marco Nicolini all’indirizzo del Segretario Renzi che però mantengono il medesimo peso specifico nella sostanza. “Il comma è agitato – ha esordito Nicolini – e io sono un politico di poca esperienza e credo di pessima stoffa perché fatico a simulare condotte insincere. Una cosa mi preme dirla, pur ammettendo i limiti del mio carattere, non vi è arroganza e prepotenza maggiore dei sorrisini di scherno da parte di chi esercita il potere. Non è una situazione ideale mentre il cittadino si dibatte tra tasse e tagli sanguinosi. Non nutro antipatia per il Segretario Renzi al contrario di suoi colleghi di partito. Repubblica Futura è alleata al Consiglio d’Europa con le destre più autoritarie gettando grande discredito su San Marino. Oggi ho ascoltato interventi che non sono entrati nel merito della mozione ma hanno insistito sulla richiesta di dimissioni a Ciavatta in maniera starnazzante. Ciavatta è stato rinviato a giudizio perché si è opposto allo spreco di denaro pubblico. Bisognerebbe smettere di fingere di capire al rovescio le cose. Il rischio è passare per stupidi. Chi fa questi interventi è in precoce campagna elettorale. La sfiducia nei confronti del Segretario Renzi invece è un fatto meramente politico. Egli era al fianco di Celli quando ha fatto il più grave attacco alla magistratura non in un attimo di follia ma in un discorso scritto dunque si presume anche riletto. Dal fatto di non aver preso le distanze da quell’intervento devo dedurre che anteponga un’amicizia al mandato ricevuto e per questo voterò la mozione di sfiducia”.
Repubblica Sm