San Marino. Zeppa (Rete): “Da ex maggioranza l’esempio di cosa non fare”

“Il monito di come non dovremo agire lo abbiamo avuto dalla ex maggioranza”.

Un giudizio lapidario consigliere Zeppa, ma non tutto è stato gettato alle ortiche. Qual è la logica che vi ha guidato in questo primissimo scorcio di legislatura?
“Il punto di partenza è sempre l’interesse nazionale, la rimessa in sicurezza del sistema, una tutela a trecentosessanta gradi. Non è una buona partenza quella in cui si getta via tutto in maniera dissennata. Cosa che in passato è stata fatta. Qui non si è buttato via tutto quello che ha lasciato in dote il vecchio governo, così i decreti ereditati dal passato li abbiamo portati in ratifica proponendo talvolta emendamenti migliorativi che sono stati votati addirittura all’unanimità. Per questo ribadisco che si è partiti con il piede giusto. Penso anche a tal proposito all’azione svolta sul Collegio Garante, la nostra corte costituzionale. Abbiamo rimesso in ordinario il Collegio Garante, si tratta di un organismo che era in regime di prorogatio da troppo tempo, un organismo che deve garantire la costituzionalità e non deve avere bandiere, le personalità che sono state nominate sono la garanzia della bontà di queste scelte”.

A proposito di giustizia, toccherà a lei guidare l’omonima commissione.
“Al tema giustizia occorrerà in generale approcciarsi con molta cautela, la distinzione dei poteri è fondamentale e nella scorsa legislatura una delle principali critiche che abbiamo mosso è stata proprio quella di una eccessiva commistione tra poteri. Abbiamo avuto l’esempio di cosa non fare”.

Passeremo a breve sotto le forche caudine del giudizio del Fmi, cosa si aspetta dalla prerelazione?
“Loro fanno una valutazione, ognuno dice la sua. Noi possiamo tenere conto delle loro indicazioni ma fino a un certo punto, siamo uno stato sovrano, faremo le valutazioni del caso. Credo che ci sarà un comma nel prossimo consiglio, bisognerà valutare. E’ un organismo che è qua spesso, sentiamo cosa hanno da dire. Certo vengono confermati i timori su Carisp, su questo noi, non avendo avuto la possibilità di nominare nemmeno un membro in cda, dobbiamo ancora riuscire a prendere atto dello stato dell’arte e a tal proposito il segretario Gatti ha già fatto sapere di voler fare presto il punto della situazione che va esplicitata in modo da poter intraprendere le necessarie azioni conseguenti”.

Rimanendo in ambito bancario, c’è anche l’emendamento sulla patrimoniale che ha fatto parecchio discutere. Cosa è accaduto?
“Una discussione basata sul nulla visto che proprio la precedente maggioranza si era dimenticata di inserire le società di capitali, hanno così dovuto fare un decreto che noi abbiamo ereditato proponendo un emendamento che tiene conto di come in un sistema così delicato, attaccato fortemente dallo scorso esecutivo, con un bilancio di Carisp che ci porteremo avanti per anni, con l’affossamento di una banca, non si poteva andare a colpire nuovamente l’elemento di maggior criticità, ovvero gli npl finiti in pancia alle banche per le quali essi rappresentano di fatto una zavorra. Non è un caso che il nodo degli Npl sia al centro di tante riflessioni: è urgente portare soluzioni e non creare altri problemi. Semplicemente si è andati con i piedi di piombo, si è cercato di calmierare i danni fatti precedentemente. Si è usato il buon senso”.

E’ fiducioso sulla ripartenza del Paese?
“Certo, sono tante le cose da fare ed è innegabile che partiamo da una situazione di grave emergenza ma sono fiducioso. Ora ritengo prioritario trovare un accordo con il partner commerciale, con il nostro vicino di casa, il che consentirebbe, tra le altre cose, di avere un accordo a livello bancario con la sottoscrizione del famoso memorandum con Banca d’Italia, considero vitale la riapertura di un canale di dialogo con il nostro partner più vicino”.
Olga Mattioli

Repubblica Sm