San Marino. Zero tolleranza per chi non rispetta il codice ambientale

In questi mesi lo abbiamo ripetuto spesso che c’è bisogno di un governo del fare. Di qualcuno chiamato a fare qualcosa di più di stare seduto su uno scranno comodo. C’è per esempio bisogno di persone che abbiano veramente a cuore la salute del nostro territorio. E che non pensino che questo Paese unico al mondo possa ambire a diventare il giardino d’Europa se al posto di piantarli gli alberi li tagliamo, pure se sono secolari e se rappresentano un pezzo della nostra storia. Se davvero puntiamo a diventare il giardino d’Europa lo Stato deve dare l’esempio e i privati devono agire di conseguenza, rispettando alla lettera ciò che è scritto nel codice ambientale. Dovrà dunque servire da monito la vicenda della schiuma nel Marano che grazie al lavoro della protezione civile parrebbe avere trovato un colpevole che ha un nome e un cognome. Lo ha affermato il capo della protezione civile Fabio Berardi: “Non abbiamo ancora la certezza al 100% perché mancano le analisi di laboratorio per le quali ci vorranno alcuni giorni. A quel punto avremo la prova provata, la conferma che gli sversamenti provengono dalla ditta alla quale siamo risaliti durante le ispezioni. Al momento in cui avremo la conferma scatteranno le misure penali, quelle previste dal codice ambientale. Codice ambientale che nel tempo ha dato qualche problema e dunque credo si voglia lavorare per renderlo più operativo su tutti i rischi ambientali”. Difficile ad oggi valutare l’impatto ambientale e quali possano essere le conseguenze di questo sversamento. Per Berardi si tratta di “risposte che dovranno arrivare dal dipartimento prevenzione che si è recato sul posto per le dovute verifiche, la speranza è che si tratti di un fenomeno superficiale. La schiuma che permane è dovuta all’alta pressione e alla scarsità dei fenomeni piovosi”. Da parte sua il titolare dell’azienda dove anche ieri sono stati fatti dei sopralluoghi si sarebbe mostrato molto collaborativo: “Ci hanno mostrato – ha spiegato Berardi – all’interno dello stabilimento tutti i sistemi a circuito chiuso, gli stagni, i pozzetti che rimandano a cisterne che vengono portate a una ditta di Faenza. Ciononostante i dubbi che lo sversamento provenga proprio dalla ditta che è stata individuata sono pochissimi. Deve essersi trattato di un incidente o di una perdita occulta. Qualora fosse provata la provenienza dalla propria ditta il titolare è pronto a farsi carico delle responsabilità”. “In questo caso – ha riflettuto Berardi – non è stato difficile arrivare alla ditta che produce prodotti per il corpo, dalla quale sembra sia partito lo sversamento. Nella maggior parte dei casi non è purtroppo così anche se il nostro impegno è sempre massimo. Penso soprattutto alla zona dell’Ausa a Rovereta, quando rileviamo la presenza di idrocarburi”. In effetti, ampliando lo sguardo ad altre zone di San Marino, da tempo i cittadini di Gualdicciolo lamentano nei pressi del cosiddetto fosso del re, un odore nauseabondo che brucia gli occhi, provenire dalle tubature. “Non ho ricevuto segnalazioni in questo senso – ha detto il capo della protezione civile – ma farò immediatamente un sopralluogo e invito la cittadinanza a chiamarci ogni volta che c’è un problema di questo tipo”. Da parte sua il capitano di castello di Gualdicciolo Lucia Tamagnini conferma la necessità di un focus legato proprio al territorio dove i problemi andrebbero trattati e risolti a livello generale senza concentrarsi soltanto su uno. “Quella che riguarda la cartiera Ciacci – ha detto Tamagnini – è una partita aperta e si dovrà trovare il modo di far convivere e la cartiera e le abitazioni. Era partito un tavolo di confronto che però purtroppo si è fermato. Non c’è tuttavia solo la cartiera Ciacci, ci sono certe sere che dopo le 21,30 qui a Gualdicciolo si sente l’aria impregnarsi di odori chimici che non provengono dalla cartiera Ciacci ma da altre aziende che probabilmente fanno sversamenti di notte per sfuggire ai controlli. A tal proposito sono partite numerose segnalazioni da parte dei cittadini che attendono una doverosa risposta”.

Olga Mattioli su Repubblica Sm