San Marino. Zona naturale ad uso discarica pubblica. Il proprietario si dichiara estraneo al fatto.

Gendarmeria: “Per bloccare il degrado dell’area verde sarebbe indispensabile porre una sbarra che impedisca ai mezzi motorizzati di scaricare materiale inquinante” .

Ieri mattina, verso mezzogiorno, una pattuglia della Gendarmeria ha effettuato un sopralluogo in località Fosso del Toro nel Castello di Fiorentino, all’inizio del percorso naturalistico del Castellaccio, in seguito al ritrovamento, nei giorni scorsi, di alcune lastre ondulate che si presumeva fossero di eternit. Ieri la conferma delle Forze dell’ordine: le lastre sono di eternit e quindi pericolose per la salute. Oltre ad esser stata segnalata la presenza di materiale cancerogeno, sono stati trovati anche molti altri rifiuti, come ad esempio residui di sfalci e di potature. Inoltre, come è stato segnalato ieri su queste pagine, e come è stato anche confermato dalla Gendarmeria, la stessa area è anche un luogo in cui si appartano le “coppiette”, appunto, per accoppiarsi, facilitate dal fatto che l’ingresso al sentiero è accessibile anche con le auto, le quali ne approfittano o per scaricare rifiuti o per consumare rapporti sessuali, nascosti dalla fitta boscaglia. Sta di fatto che l’area, che in teoria dovrebbe essere protetta, è invece altamente degradata, proprio perché alcuni individui la utilizzano non per farci delle piacevoli escursioni, ma per nascondere rifiuti, in alcuni casi anche tossici, o per accoppiarsi, approfittando del bosco per nascondersi.

I controlli dello Stato per proteggere un’area considerata un’oasi naturalistica, una delle poche del Titano, non sono perciò sufficienti a garantire la sicurezza e la pulizia di una zona che a tutt’oggi risulta essere piuttosto degradata. Il terreno in cui sono state ritrovate le lastre di eternit dovrebbe essere privato, mentre il percorso è di proprietà dello Stato. Al momento sono in corso le indagini per capire se l’eternit si trovi su suolo pubblico o privato. Dopodiché verrà rimosso.

Il proprietario del terreno, un costruttore edile, avvisato dall’Ugraa (Ufficio gestione risorse ambientali e agricole) ieri si è presentato in Gendarmeria e ha formalizzato una dichiarazione in cui afferma – riferisce la Gendarmeria – di non aver in alcun modo scaricato i fogli di eternit sul terreno, declinando ogni responsabilità. Le Forze dell’ordine riferiscono inoltre che l’interessato era molto rammaricato dell’accaduto perché qualcuno potrebbe pensare, essendo nel campo dell’edilizia, di essere lui il responsabile del fatto, e per smentire ogni sospetto si è presentato di persona in Gendarmeria. Ci auguriamo intanto che l’area venga al più presto bonificata e che venga installata una sbarra all’entrata del percorso in modo da impedire ai mezzi motorizzati di scaricare altri rifiuti.

Francesco De Luigi, La Tribuna