SAN PATRIGNANO. BLUE WHALE L’APPELLO DI ANDREA MUCCIOLI

Dalla pagina facebook di Andrea Muccioli (Comunità di San Patrignano)

Ci sono molti aspetti a rendere Blue Whale particolarmente sconvolgente, nel panorama denso di orrori della nostra quotidianità. Vedere immagini che riprendono in maniera così scarna e fredda ragazzi adolescenti saltare nel vuoto e sfracellarsi al suolo, senza che per un attimo nessuno di loro ci appaia indeciso o impaurito. Tutti ci appaiono sereni e sorridenti, forse soddisfatti per aver compiuto con successo la missione affidatagli. Nessuno, ne’ chi compie le riprese, ne’ i compagni che saranno gli ultimi a buttarsi, ha un tentennamento, o prova a fermare chi lo sta precedendo verso la fine.

Tutto questo ci ferisce e riempie il nostro cuore di angoscia, perché, per quanto la nostra testa cerchi di scacciare il pensiero, dentro di noi sentiamo crescere la paura di un epidemia, del contagio che potrebbe toccare i nostri figli, senza che ci sentiamo provvisti di alcun vaccino. Potremmo essere noi quei genitori inconsapevoli e disperati, defraudati per sempre del loro bene più grande, che non riescono a trovare spiegazioni, ne conforto, perché nulla di tutto ciò che è accaduto, solo 50 giorni prima poteva essere in alcun modo prevedibile.

Perché quei ragazzi e ragazze, non sembrano essere i soliti adolescenti border line, semi-emarginati, depressi, dediti al consumo di droghe o altri sballi. Al contrario. Ho ascoltato decine di testimonianze, soprattutto dalla Russia dove, come si sa, questo maledetto gioco ha iniziato a falciare le sue vittime. Giovani integrati nel contesto scolastico e sociale, dediti a molteplici attività positive, con famiglie presenti, unite, per niente disfunzionali.

Un altro aspetto ci sorprende e terrorizza: il subdolo, micidiale, scientificamente efficace meccanismo di aggancio psicologico, studiato dai criminali bastardi ideatori di questa trappola. Prescelti, speciali, eroi, espressione di un entità superiore segreta : credo che ci si senta così, e che questo stato d’animo offra l’innesco ad una ragnatela manipolatoria che, generando controllo e uno stato depressivo sempre più intenso, riesce molto rapidamente a spingere la vittima al senso di liberazione eroica dell’ estremo sacrificio.

Più che l’opera folle di qualche fanatico isolato, pare assomigliare ad un piano ben pianificato e organizzato, costruito da esperti della manipolazione umana che sanno muoversi molto bene sul web e in maniera coordinata. Anche la velocità con cui questo processo si compie è, di per se’, sconvolgente. In 50 giorni da una vita apparentemente bella, ricca di interessi e di amicizie, passando per un’ allontanamento da ogni rapporto significativo fino alla chiusura totale in se stessi, depressione,

Per contro, dall’altra parte, dobbiamo riconoscere la lentezza e l’impreparazione, da parte del mondo adulto e delle istituzioni, a comprendere e reagire tempestivamente ed efficacemente a questa gravissima minaccia per l’intera società. Nonostante seguiamo notiziari nazionali ed internazionali cartacei e televisivi ogni giorno, io e mia moglie ne siamo stati informati da mia figlia India, 16 anni, solo una settimana fa.

La stessa cosa vale per decine di altri genitori con cui mi sto confrontando. Solo in Russia c’erano già state 137 vittime, e il fenomeno emulativo stava gia’ espandendosi a macchia d’olio. Ora è finalmente scattato l’allarme, ma mi pare che per settimane anche i mezzi d’informazione è la politica siano stati alquanto latitanti.

Cavolo, questa non è forse una drammatica, straordinaria un’emergenza internazionale, al pari dei fenomeni migratori o del terrorismo islamico ( e non è detto che Blue Whale non abbia nulla a che fare con quest’ultimo?) Cosa aspetta Putin a scatenare l’inferno del suo esercito di hackers alla ricerca di questi assassini? Cosa si aspetta a creare una task force operativa di esperti, a livello nazionale ed europeo, che abbia ampio mandato, le risorse e gli strumenti necessari per indagare a fondo ed estirpare la radice avvelenata della rete di fanatici criminali che minacciano la nostra risorsa più grande, il nostro futuro?

E poi c’è la dimensione del nostro privato. Cosa posso fare io, nel mio piccolo, per dare un contributo ? Da semplice genitore, credo che l’antidoto più efficace ad allontanare il pericolo che la balena blu catturi i nostri figli, sia non dare per scontato che a noi non possa capitare, o che sia capitato solo a famiglie impreparate o sbandate. Potrebbe capitare anche ai nostri figli, domani.

Quindi antenne dritte. Trasformiamo la paura in sana preoccupazione. Apriamoci al confronto, con i nostri figli, con i loro amici, gli insegnanti, gli altri genitori. Continuiamo ad attingere informazioni. Soprattutto ascoltiamo i nostri figli, che speso sono quelli che ne sanno di più, e dialoghiamo. Superando, se serve, il pudore o il disagio di andare a scavare in profondità sui loro spazi social. Osservando con amore ed attenzione le relazioni, le abitudini, i rapporti, a tutti i livelli, intrattenuti dai nostri figli ogni giorno, e su ogni loro possibile, leggero cambiamento. Continuando ad impegnarci, a crescere ogni giorno, per diventare persone e genitori migliori.

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