Cardelli (Pdcs): “Ormai siamo arrivati al punto in cui per la sanatoria sarebbe necessario un testo unico. E non c’è più alcuna certezza del diritto, c’è chi ha iniziato le pratiche con una normativa che ora non c’è più e chi aspetta addirittura che cambi di nuovo”
Nel tardo pomeriggio di ieri alla ripresa dei lavori del consiglio grande e generale l’aula si è subito scaldata. Al centro della discussione i termini della sanatoria edilizia prorogati al maggio 2019. “Sulla proroga siamo ovviamente d’accordo – ha specificato – il consigliere del Pdcs Stefano Canti – essendo stati noi i primi a proporla. Assieme alla proroga tuttavia si portano ulteriori modi che di cui in commissione quarta non si era assolutamente parlato. E si va a trasformare la sanatoria edilizia in un condono, cosa contro la quale lei segretario aveva fatto il suo cavallo di battaglia”.
Sul tema è andata all’attacco anche il consigliere di Rete Elena Tonnini. “E’ sempre più evidente come il provvedi- mento sia servito non per fare il pun- to zero sugli abusi ma per fare cassa. Obiettivo peraltro non raggiunto visto che stando al bilancio previsio- nale questo provvedimento doveva portare 20 milioni che non sono ar- rivati. A tal proposito sarebbe utile conoscere i numeri e poter ragionare su quelli. Il perché di questo risultato è presto detto: non si è fatto altro che creare confusione normativa che è sfociata nella perdita di introiti da parte dello Stato in termini di imposte di registro”.
Il Segretario del Pdcs Gian Carlo Venturini ha posto l’accento sull’onerosità della sanatoria “la sanatoria una volta che è conclusa dovrebbe essere a posto invece se si deve sanare oltre al pagamento della sanzione a metro cubo (solo da noi succede) poi si è tenuti anche a pagare gli oneri di concessione a metro quadrato. Il provvedimento non funziona, ne discutiamo per la terza volta e penso non sarà nemmeno l’ultima”.
Il caos per il capogruppo del Ps Alessandro Mancini sarebbe da imputare anche all’obbligatorietà del provvedimento e alla retroattività che avrebbe messo in difficoltà numerose famiglie e realtà imprenditoriali. Dello stesso avviso il consigliere indipendente Tony Margiotta: “io posso dire che condividevo le intenzioni della maggioranza di cui facevo parte ma che a quelle intenzioni non è seguita una risposta ma il caos”.
E infatti per il capogruppo del Pdcs Alessandro Cardelli ci troveremmo di fronte a un vero e proprio pasticcio edilizio. “Ormai siamo arrivati al punto in cui per la sanatoria sarebbe necessario un testo unico. E non c’è più alcuna certezza del diritto, c’è chi ha iniziato le pratiche con una normativa che ora non c’è più e chi aspetta addirittura che cambi di nuovo”.
La RepubblicaSM